Lo schema interpersonale è una struttura procedurale intrapsichica, una rappresentazione soggettiva del destino a cui andranno incontro i nostri desideri nel corso delle relazioni con gli altri. E' una struttura consolidatasi nel tempo e derivante da innumerevoli esperienze di apprendimento, da quelle precoci a quelle più recenti delle relazioni tra pari, tra colleghi, sentimentali, che sono state generalizzate.
Lo schema si articola a partire da un desiderio guidato da immagini di sé che tendono a prevedere se quel desiderio sarà soddisfatto o meno; il desiderio attiva piani o procedure volti alla sua soddisfazione di tipo "se...allora..." che tipicamente elicitano una risposta dell'Altro. Tale risposta genera una risposta del Sé alla risposta dell'Altro di tipo emotivo, comportamentale e cognitivo. Nei disturbi di personalità gli schemi sono attivati con facilità e spesso generano emozioni intense e disregolate, difficili da modulare perché sono difficili da mettere in discussione gli assunti che ne sono alla sorgente. Gli schemi interpersonali non sono, quindi, letture sensibili di quello che effettivamente accade nelle relazioni, essi generano interpretazioni rigide e disfunzionali, impedendo visioni alternative. Questa modalità di porsi indurrà nell'Altro risposte che facilmente confermeranno lo schema. Nei pazienti con disturbi di personalità le rappresentazioni si sé più comuni sottostanti al raggiungimento dei desideri si ricollegano alle seguenti credenze di base: non amabile, non adeguato, difettoso, immeritevole, di scarso valore, impotente, paralizzato, colpevole, incompetente, diffidente, tradito e onnipotente. Tra le tipiche rappresentazioni dell'altro vi sono le credenze: altro minaccioso, rifiutante, abusante, ipercritico, controllante, inetto, incapace, ingannevole, meritevole di punizione, ideale. La rappresentazione disfunzionale del sé contenuta nello schema patogeno è il motivo alla base della sofferenza o disfunzione sociale per cui il paziente comincia una terapia, mentre la rappresentazione del sé funzionale è alla base della speranza del paziente di trovare un partner relazionale, a partire dal terapeuta, che lo faccia sentire amabile o valido. Bibliografia: G. Dimaggio, A. Montano, R. Popolo, G. Salvatore - "Terapia metacognitiva interpersonale dei disturbi di personalità" - Raffaello Cortina Editore
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Blog del Dr. Fabio Boccaletti - Psicologo e PsicoterapeutaCategorie
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