DISTURBI DEL SONNO
Per insonnia si intende la difficoltà ad addormentarsi e a mantenere il sonno o la tendenza a svegliarsi troppo presto la mattina. In genere, si parla di insonnia quando la persona percepisce il proprio sonno insufficiente e insoddisfacente perché dorme troppo poco o male. Fa parte dei disturbi del ritmo, della qualità e della quantità del sonno detti dissonnia, come le ipersonnie e le apnee notturne. Un'altra classe di disturbi del sonno si chiamano parasonnie, in cui compare un evento anomalo e indesiderato durante il sonno o nel passaggio tra il sonno e la veglia. Fanno parte delle parasonnie il bruxismo (digrignare i denti), gli incubi, la sindrome delle gambe senza riposo (prolungati movimenti involontari delle gambe, che rendono difficile addormentarsi), il sonnambulismo e il sonniloquio (parlare durante il sonno).
L'insonnia può essere diversa da persona a persona e si distingue in base alla durata, al tipo e alle cause. In base alla durata possiamo parlare di insonnia occasionale che dura da una a tre notti e spesso è legata a periodi di tensione emotiva, come preoccupazioni familiari o professionali; di insonnia transitoria che dura da tre notti a tre settimane e di insonnia cronica se dura più di tre settimane. Nel caso dell'insonnia occasionale e transitoria non è sempre necessario un trattamento, dal momento che il nostro orologio biologico è in grado di ristabilire la normalità del nostro sonno, come nel caso del fuso orario.
L'insonnia può essere di tipo iniziale quando si fa fatica ad addormentarsi, di tipo centrale se si hanno molti risvegli durante la notte, di tipo tardiva quando il risveglio mattutino è troppo precoce. Esiste anche un'insonnia soggettiva: la persona ha la percezione di dormire poco e male ma misurato con la polisonnografia il suo sonno è più o meno regolare.
A seconda della causa, l'insonnia può essere:
L'insonnia può essere diversa da persona a persona e si distingue in base alla durata, al tipo e alle cause. In base alla durata possiamo parlare di insonnia occasionale che dura da una a tre notti e spesso è legata a periodi di tensione emotiva, come preoccupazioni familiari o professionali; di insonnia transitoria che dura da tre notti a tre settimane e di insonnia cronica se dura più di tre settimane. Nel caso dell'insonnia occasionale e transitoria non è sempre necessario un trattamento, dal momento che il nostro orologio biologico è in grado di ristabilire la normalità del nostro sonno, come nel caso del fuso orario.
L'insonnia può essere di tipo iniziale quando si fa fatica ad addormentarsi, di tipo centrale se si hanno molti risvegli durante la notte, di tipo tardiva quando il risveglio mattutino è troppo precoce. Esiste anche un'insonnia soggettiva: la persona ha la percezione di dormire poco e male ma misurato con la polisonnografia il suo sonno è più o meno regolare.
A seconda della causa, l'insonnia può essere:
- primaria quando non ci sono cause apparenti dell'insonnia e la persona che ne soffre appare per tutto il resto sana. In genere è dovuta a tensioni emotive, quando pensiamo e ripensiamo al problema che ci preoccupa e ci dà ansia. Queste ruminazioni mentali ci impediscono di prendere sonno e di dormire bene. Si innesca così un circolo vizioso: più ci preoccupiamo e più non riusciamo a dormire. La mancanza di sonno aumenta la preoccupazione e ci rende irritabili e questi stati emotivi ci impediscono di dormire. A volte la preoccupazione riguarda proprio la difficoltà a dormire e più siamo preoccupati di non dormire meno riusciamo ad addormentarci e a dormire bene.
- secondaria quando l'insonnia è legata a cause fisiche o psicologiche. In questo caso l'insonnia è un sintomo di un altro disturbo, per esempio della depressione. Anche l'alcol, la caffeina e la nicotina possono incidere negativamente sulla capacità di riposare bene.