In questo post vorrei provare a spiegarvi, in parole semplici, qual è l'ipotesi più plausibile sui meccanismi di funzionamento dell'EMDR. Per fare questo, dobbiamo prima capire come funziona l'integrazione delle memorie durante il sonno, in quanto il meccanismo di elaborazione del trauma è simile a ciò che avviene alle informazioni che elaboriamo mentre dormiamo. Come si può notare dalla figura sopra, l'EMDR agisce in maniera simile alla fase di sonno non-REM. La memoria episodica traumatica ancora frammentata è ritenuta nell’Ippocampo e nell’Amigdala senza integrazione contestuale. L’integrazione della memoria necessita la codifica nella corteccia associativa per assegnarle un ruolo in un contesto più ampio e “imparare dall’evento". La stimolazione bilaterale durante l’EMDR riproduce le condizioni neurofisiologiche favorevoli, come nel sonno non-REM (ciò si può notare dal tracciato EEG iniziale), a che la memoria episodica si integri nella corteccia associativa. La memoria episodica traumatica è indebolita e quindi rimossa dall’Ippocampo (M. Pagano, 2012). Bibliografia: R. Sitckgold, J.A. Hobson, R. Fosse - "Sleep, Learning, and Dreams: off-line Memory Reprocessing" - Science 2001 vol. 294 M. Pagano, G. Di Lorenzo, AR. Verardo, G. Nicolais, I. Monaco, et al. - "Neurobiological Correlates of EMDR Monitoring - An EEG Study" - Plos|One 2012 Nella figura sopra si vede come viene elaborato un evento durante il sonno. Tutte le informazioni passano per la corteccia somato-sensoriale per arrivare ad averne una rappresentazione percettiva conscia, dopodiché è necessario formare una memoria dell'evento (il ricordo). La formazione iniziale della memoria episodica si ha nell'Ippocampo mentre le associate emozioni vengono immagazzinate nell'Amigdala, da queste due aree, l'informazione deve essere elaborata e integrata nella memoria semantica corticale per dare un senso all'evento (un contesto), per essere integrato nella "storia" di ognuno di noi. Quest'ultimo passaggio avviene durante il sonno, in particolare durante il sonno non-REM (ad onde lente 1-3 Hz). In questa fase viene "liberato spazio" nell'Ippocampo, che quindi è libero di immagazzinare altre informazioni, e l'evento viene trasferito alla memoria semantica corticale dove, durante il sonno REM (4-6 Hz), viene consolidato e integrato (R. Sitckgold ed altri, 2001).
Cosa avviene invece durante un trauma? Le informazioni immagazzinate nell'Ippocampo e nell'Amigdala restano bloccate, non vengono trasferite alla memoria semantica corticale, rimangono quindi senza contesto e non vengono integrate. Ciò avviene perché un trauma modifica la normale omeostasi interna del Sistema Limbico, a cui appartengono per altro Ippocampo ed Amigdala, ed in conseguenza di ciò saltano le regolazioni che permettono l'elaborazione dell'evento (in particolare divengono deficitari i meccanismi di controllo sull'Amigdala che, priva di questi, continua a scaricare su tutto il cervello). Da qui i sintomi di iperattivazione (Amigdala che non cessa la sua attività), calo della concentrazione, difficoltà mnestiche, immagini intrusive (l'Ippocampo non viene liberato per poter immagazzinare altro). Come agisce quindi l'EMDR?
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Blog del Dr. Fabio Boccaletti - Psicologo e PsicoterapeutaCategorie
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