DR. FABIO BOCCALETTI - PSICOLOGO E PSICOTERAPEUTA
  • HOME
  • CHI SONO
    • COLLABORATORI
  • SERVIZI OFFERTI
  • TERAPIA COGNITIVO - COMPORTAMENTALE
  • EMDR
  • DBR
  • MINDFULNESS
  • CONTATTI
  • DOVE RICEVO
  • FAQ
  • BLOG
  • LINK

5/3/2018

Differenze tra psicoterapia e trattamento medico

0 Commenti

Read Now
 
Quali sono le differenze (e somiglianze) tra una psicoterapia e un qualunque trattamento medico? Ho pensato di scrivere un post su questo argomento in quanto molti pazienti che giungono nel mio studio non hanno ben chiara questa differenza che è invece basilare. Proverò a calarmi nei panni di una persona che non è né psicoterapeuta né medico, pertanto cercherò di usare i termini più semplici possibile per spiegare le ragioni per cui i due approcci sono fondamentalmente molto diversi.
Un primo motivo di confusione è sicuramente dato dal fatto che, di fronte ad un disagio psicologico, proviamo una sofferenza così come quando abbiamo un problema di natura strettamente medico e, in effetti, tale disagio può essere trattato, in alcuni casi, farmacologicamente. La sofferenza provata tende a confondere la natura dei due dolori, fisico e psicologico; quindi, seguendo la consuetudine, ci si aspetta il medesimo trattamento.
Inoltre, le attese del paziente spesso si fondano sulla familiarità e conoscenza che generalmente ha con l'approccio medico: quante volte nella nostra vita siamo stati da un medico rispetto che da uno psicoterapeuta? Quante volte anche in presenza di un disagio psicologico ci rivolgiamo per primo al medico di famiglia? Quanto è più facile trovare sui media e sui giornali argomenti che trattano di medicina piuttosto che di psicologia?
Per questi, e sicuramente altri motivi (che potete aggiungere nei commenti, se volete), chi si presenta dallo psicoterapeuta, in maniera più o meno consapevole, si aspetta un trattamento che somiglia ad un approccio medico.
Iniziamo ad entrare in argomento con una somiglianza: tutti e due gli approcci prevedono una fase iniziale di diagnosi cioè capire quale sia il problema portato dal paziente ma, da questa somiglianza, nascono le prime differenze. Sia il medico che lo psicoterapeuta partono dapprima con domande per cercare di definire meglio il disagio: quali sono le manifestazioni (sintomi), quando è iniziato, se è la prima volta o ce ne sono state altre, ecc.  Ma ecco che subentra la prima differenza di non poco conto: se il medico ha dubbi può "osservare" direttamente il problema toccando la parte, auscultando, richiedendo esami più o meno approfonditi che, nella maggior parte dei casi, danno una chiara indicazione per quella che sarà la successiva terapia. Ma lo psicoterapeuta? Questa possibilità non ce l'ha, ed in più si deve basare sulle parole di una persona che non è un esperto del settore, con tutte le difficoltà del caso: mancanza di terminologia, ad esempio, spesso vengono usate parole come sofferenza, disagio, fastidio ma che per uno psicoterapeuta vogliono dire tutto e niente; altre volte, inizialmente, si parla di ansia e poi si scopre che è rabbia; frequentemente si parla di un disagio e magari lo si descrive minuziosamente, ma poi si scopre che il reale problema è un altro (come se ci si concentrasse sulla tosse ignorando la bronchite che è il vero problema da trattare). Per questo motivo, già la fase di diagnosi è più complicata e non è mai definitiva, ma in continua evoluzione mano a mano che si procede col lavoro. In alcuni casi è anche necessario "allenare" il paziente ad ascoltarsi meglio per poter essere più preciso o fornire una psicoeducazione adeguata per costruire un linguaggio condiviso.
Successivamente alla fase di diagnosi, inizia il trattamento: e qui ci troviamo a fronteggiare la differenza più importante. Una terapia medica prevede un farmaco o un trattamento che hanno una loro efficacia di per sé, basta assumerli o aderire al trattamento perché facciano effetto indipendentemente dal fatto che il paziente creda o meno nella cura prescritta; l'impegno richiesto è essenzialmente ricordarsi di prendere una terapia o sottoporsi ad un trattamento/intervento, dopodiché la responsabilità non è più dell'interessato. In più, la relazione col paziente non è fondamentale ai fini del risultato (anche se è dimostrato che per alcuni trattamenti facilita o addirittura ne migliora l'efficacia): il farmaco o l'intervento fanno effetto indipendentemente dal rapporto che si ha con il medico.
In psicoterapia non è così: innanzitutto una buona e sana relazione con il terapeuta è già una parte importante della cura (considerando che la maggior parte dei problemi, al di là dei sintomi, è causata da una passata relazione disfunzionale con le figure di attaccamento primarie), ma, tale relazione, va costruita con il tempo, poiché non è presente immediatamente e ci possono essere difficoltà nel crearla, proprio per la natura del disagio di chi chiede aiuto. Già da qui si capisce che è richiesto un impegno molto più attivo perché è necessario mettersi in gioco come persona in toto. La seconda problematica deriva dal fatto che il paziente non si rende conto subito dell'importanza di questo strumento di cura per cui rimane concentrato sui sintomi (che "non sono il problema"); ma anche lavorando sui sintomi è necessario un impegno: qualunque tecnica utilizzata non funziona di per sé, richiede impegno, fiducia nel fatto che possa funzionare (e quindi insistere anche se inizialmente non dà gli effetti sperati), va "tarata" sulla persona (e non esistono tabelle di riferimento con parametri oggettivi come per i farmaci) considerando che siamo tutti diversi e quindi anche questo richiede tempo. E se poi durante il lavoro emerge altro, visto che non abbiamo gli strumenti iniziali per "osservare" direttamente il problema? Chiaramente il tutto si complica, può essere necessario cambiare strada, fare dei passi indietro e ricominciare o ritarare il processo.
Altra differenza che può spiazzare è l'andamento della "guarigione": nei trattamenti medici siamo abituati ad osservare un miglioramento lineare e relativamente rapido, al massimo qualche stop; in psicoterapia il percorso è più ondulante; è possibile avvertire momenti di peggioramento a livello sintomatico e di sofferenza, che addirittura sono auspicati come indice del fatto che il percorso sta funzionando, e spesso non si è preparati/abituati ad un eventuale andamento alterno. Ciò accade perché nel modello medico la sintomatologia è legata in modo molto più stretto al disturbo per cui risulta più semplice pensare che la cura funzioni tanto più quanto più i sintomi diminuiscono; in psicoterapia, usare la stessa modalità di misurazione può essere fuorviante in quanto ci possono essere passi importanti verso la risoluzione del problema, i quali però non incidono subito in maniera significativa sui sintomi.
​Da quanto descritto poc'anzi, frequentemente le persone che giungono in psicoterapia si aspettano una diagnosi più o meno rapida ma, soprattutto, una "ricetta" da seguire che faccia effetto immediatamente; altri considerano presentarsi alla seduta come la cura per cui basta andare che poi ci pensa il terapeuta a guarirli. In pratica, i pazienti sono motivati alla psicoterapia ma non al cambiamento; si aspettano di guarire senza cambiare, senza mettersi in gioco attivamente quando i sintomi derivano da stili di pensiero o modalità di comportamento disfunzionali che è necessario modificare. Lo psicoterapeuta può accompagnare in questo percorso di scoperta, può fornire gli strumenti per leggersi dentro e può aiutare nel processo di cambiamento laddove ci siano difficoltà, ma poi spetta all'individuo  guardarsi dentro per fornire le informazioni necessarie su cui riflettere (il terapeuta non legge nella mente, non può conoscere ciò che non viene detto) e l'impegno verso il cambiamento (il terapeuta non può cambiare ciò che non vogliamo cambiare e non può toglierci la fatica o il disagio iniziale dello sperimentare modalità nuove, o di entrare in contatto con esperienze spiacevoli della nostra vita). 

Share

0 Commenti

Il tuo commento verrĂ  pubblicato subito dopo essere stato approvato.


Lascia una Risposta.

Details

    Blog del Dr. Fabio Boccaletti - Psicologo e Psicoterapeuta

    Categorie

    All
    6 R
    Abuso
    Accudimento
    Anoressia
    Ansia
    Ansiolitici
    Antidepressivi
    Antipsicotici
    Attaccamento
    Attaccamento Evitante
    Attaccamento Resistente
    Attenzione
    Autoconsapevolezza
    Autolesionismo
    Benzodiazepine
    Bias Cognitivi
    Binge Eating Disorder
    Bulimia
    Cervello Limbico
    Cervello Rettiliano
    Cervello Tripartito
    Consulenza Psicologica
    Contratto Comportamentale
    Coronavirus
    Credenze Centrali Ansia
    Depressione
    Dipendenze
    Disagio Psicologico
    Dislessia
    Dissociazione
    Disturbi Alimentari
    DSM 5
    Elaborazione Dei Traumi
    EMDR
    Emozioni
    Errori Di Ragionamento
    Esperimenti Mindful
    Evitamento
    Gratificazione
    Insonnia
    Intuito Sociale
    Jacobson
    Linee Guida
    Lutto
    Meglio Dal Mago
    Neocorteccia
    Neurolettici
    Parent Training
    Parti Di Sé
    Pensiero Desiderante
    Porges
    Predisposizione Biologica
    Prospettiva
    Psichiatra
    Psicofarmaci
    Psicologo
    Psicoterapeuta
    Psicoterapia
    Psicoterapia Cognitivo Comportamentale
    Psicoterapia Sensomotoria
    Psicotraumatologia
    PTSD
    PTSD Età Evolutiva
    Punizione
    Relazioni Sbagliate
    Resilienza
    Rilassamento Muscolare Progressivo
    Rimpianti
    Schemi Interpersonali
    Sensibilità Al Contesto
    Sintomi Fisici
    Sistema Di Difesa
    Sistema Di Rango
    Sistema Nervoso Autonomo
    Sistema Predatorio
    Sistemi Motivazionali
    Sonno
    Staging Disturbo
    Stili Emotivi Neurobiologici
    Teoria Emozione Stato
    Teoria Polivagale
    Trauma Psicologico
    Vergogna
    Visione Sistemica

Indice Sito

Home
Chi Sono | Collaboratori
Servizi Offerti
Terapia Cognitivo - Comportamentale
EMDR

Deep Brain Reorienting
Mindfulness
Contatti
Dove Ricevo

FAQ
Blog
Link

Info e Contatti

Dr. Fabio Boccaletti
Psicologo e Psicoterapeuta
Via Bartolomeo Stefani 9 - Mantova
Telefono: (+39) 3487337064
Sito web: www.psicologo-mantova.net

Principali Servizi Offerti

Consulenza Psicologica
Psicoterapia

Interventi in contesti d'emergenza

Alcuni dei Disagi Psicologici Trattati

Ansia
Attacchi di Panico
Agorafobia

Ansia Sociale

Fobie Specifiche

Disturbo da Ansia di Malattia

Depressione
Disturbo Ossessivo Compulsivo
Disturbo da Stress Post-Traumatico
Disturbo da Stress Post-Traumatico Complesso
Disturbi Dissociativi
Bulimia
Anoressia
Binge Eating Disorder
Vigoressia
Ortoressia
Disturbo da Sintomi Somatici
Disturbi del Sonno

I 5 articoli più letti del Blog

Differenze tra psicologo, psicoterapeuta e psichiatra

Il giusto prezzo di una seduta di psicoterapia o consulenza psicologica


Differenze tra psicoterapia e trattamento medico

10 Regole d'oro per chi soffre d'insonnia

I Disagi Psicologici visti attraverso l'esperienza di alcune persone


AVVISO: Le informazioni contenute in questo sito non vanno utilizzate come strumento di autodiagnosi o di automedicazione.
I consigli forniti via web o email vanno intesi come meri suggerimenti di comportamento.
La visita psicologica o medica tradizionale rappresenta il solo strumento diagnostico per un efficace trattamento terapeutico.

Copyright © 2023 | Dr. Fabio Boccaletti
Privacy Policy | Cookie Policy

  • HOME
  • CHI SONO
    • COLLABORATORI
  • SERVIZI OFFERTI
  • TERAPIA COGNITIVO - COMPORTAMENTALE
  • EMDR
  • DBR
  • MINDFULNESS
  • CONTATTI
  • DOVE RICEVO
  • FAQ
  • BLOG
  • LINK