La Depressione è un disturbo molto vario e complesso difficile da spiegare in un modo univoco anche a partire dalla stessa sintomatologia. La concettualizzazione di cui volevo parlare oggi è quella neurobiologica ma, per farlo, devo primo descrivere alcuni processi fisiologici importanti: il bilanciamento autonomico e la risposta di emergenza ad un evento. Bilanciamento Autonomico e reazione d'emergenza Il Sistema Nervoso Autonomo (SNA) è costituito di due rami in relazione stretta tra di loro: il Sistema Nervoso Simpatico (SNS) e il Sistema Nervoso Parasimpatico (SNP).
Il SNS ha un funzionamento catabolico per cui brucia energie e risorse mentre il SNP ha un funzionamento anabolico che permette la formazione di risorse energetiche e la riparazione di eventuali danni avvenuti durante la fase catabolica. Questi due sistemi si alternano durante la giornata e durante ogni singolo processo ritmico (come per esempio la respirazione), determinando quelli che sono i bioritmi naturali. Cosa accade, però, se un evento turba l'equilibrio (bomba nell'immagine)? Si ha quella che viene chiamata reazione allo stress e che ora vedremo, con particolare attenzione alla fase 1 - 2: la reazione d'allarme. Nella fase di allarme, il Sistema Limbico viene stimolato e ciò produce tre risposte importanti: l'Amigdala attiva il sistema di sopravvivenza (bloccando la corteccia frontale e quindi il "ragionamento"), lanciando l'allarme; l'Ipotalamo dà il via alla risposta del sistema autonomico (SNS), e il Talamo chiude il "cancello" degli input sensoriali, evitando la percezione del dolore (e del corpo). Quest'ultimo processo è responsabile della dissociazione peritraumatica e, in alcuni casi, della dissociazione patologica traumatica. Nella fase 2 - 3 abbiamo la resistenza allo stress durante la quale è massiccia l'attività del SNS, che prepara l'individuo e l'organismo a fronteggiare il pericolo: midriasi pupillare (le pupille si dilatano); sudorazione profusa; riduzione di secrezioni nasali, lacrimali e salivari; aumento della frequenza cardiaca e respiratoria (fame d'aria); dilatazione bronchiale; diminuzione della secrezione gastrica e della peristalsi intestinale; vasocostrizione periferica (freddo a mani e piedi); dilatazione sfinterica; aumento della contrazione muscolare (fino a tremori diffusi); attivazione del sistema immunitario che dà il via alla risposta infiammatoria (in caso di eventuali ferite). La fase 3 - 4 è la prima fase di recupero dopo lo stress ad opera del SNP con anabolismo ad azione trofica (recupero delle energie): le pupille si stringono, le secrezioni nasali, lacrimali e salivari aumentano, la frequenza cardiaca e respiratoria si abbassa (sbadigli), aumenta la secrezione gastrica e la peristalsi intestinale (nausea, vomito), i bronchi si stringono (tosse), i vasi periferici si dilatano (mal di testa e/o formicolio alle estremità), gli sfinteri si stringono, ma vi è rilassamento muscolare. A questa fase segue un picco simpaticotono su base adrenergica (4 - 5) e poi un secondo rapido ritorno del SNP (5 - 6) con anabolismo di recupero morfologico (vengono riparati i tessuti danneggiati). La reazione d'emergenza termina con il ritorno alla normale attività di alternanza fisiologica tra SNS e SNP (6 - 7 - 8). Cosa importante da sapere è che SNS e SNP hanno un'attivazione ad "altalena" per cui più intensa è la risposta Simpatica, più intensa e duratura sarà la risposta Parasimpatica a fine stress. A cosa servono queste informazioni ai fini dell'inquadramento della depressione? La risposta a questa domanda prevede di considerare la depressione divisa in due fasi: la fase pre-depressiva e la fase depressiva vera e propria. Fase Pre-Depressiva Si può considerare questa fase, più o meno lunga (a volte mesi, a volte anni), come una fase di resistenza (a cosa? Alla depressione vera e propria), e quindi stress, in cui prevalgono le risposte di attacco fuga (SNS) in un crescente sforzo per continuare ad essere come prima o per corrispondere ad un ideale di sé stessi irraggiungibile. In questa fase aumentano ansia legata a sensazione d'inadeguatezza e senso di colpa ed autosvalutazione nei fallimenti; si inizia, inoltre, a sentire la pressione della tristezza. La risposta autonomica è caratterizzata da alta frequenza cardiaca, pressione arteriosa e glicemia alta, tensione muscolare a testa, collo e spalle, facilità di iperventilazione (che aumenta ansia, vertigini e parestesie), difficoltà digestive (per mancanza di secrezioni gastriche), stitichezza con occasionali episodi di diarrea, alterazioni del sonno (inizialmente frequenti risvegli poi difficoltà ad addormentarsi), infiammazione sotto soglia. Fase Depressiva vera e propria Ci si entra a seguito della caduta in ipoarousal (SNP) quando la resistenza si spezza. E' caratterizzata da perdita di motivazione, energie e piacere. Aumenta la sensazione d'impotenza e d'inaiutabilità. La risposta autonomica è caratterizzata da difficoltà digestive per eccesso di secrezioni gastriche (acidità e reflusso gastrico), diarrea con occasionale stitichezza, disturbi del sonno (risvegli precoci, difficoltà ad alzarsi, umore peggiore al mattino), infiammazione (che a sua volta peggiora l'umore fisiologicamente).
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Le convinzioni negative su di Sé, sul mondo e sul futuro (triade di Beck) spesso dipendono da modi sbagliati di osservare la realtà e di ragionare. Gli errori di ragionamento iniziano spesso nell'infanzia, anche per l'influenza dei comportamenti dei genitori, e sono attivati da eventi e situazioni stressanti.
I principali errori sono:
Bisogna anche guardarsi da schemi di valutazione della realtà o pretese eccessive. Possono per lo più essere sintetizzate con il neologismo "doverizzazioni" e possono portare sia agli errori di ragionamento sia a non reagire in modo costruttivo alle difficoltà del mondo e ai propri difetti. Se ti dici che devi fare una cosa, cioè se esigi assolutamente di riuscire a fare qualcosa, è più facile che si presenti un'ansia eccessiva che ti rende meno efficiente; se non ci riesci, è poi più facile che ti possa demoralizzare e anche deprimere. Se pensi che qualcuno deve assolutamente fare qualcosa, cioè se pretendi che lo faccia, con ogni probabilità riuscirai a essere meno efficace nell'ottenerlo e, se non lo farà, andrai più facilmente incontro a collera e risentimento. Bibliografia: P. Morosini, D. Piacentini, D. Leveni, G. McDonald, P. Michielin - "La depressione che cosa è e come superarla" - Avverbi edizioni |
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Blog del Dr. Fabio Boccaletti - Psicologo e PsicoterapeutaCategorie
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