Esistono alcuni pregiudizi sul sonno che, se creduti veri, possono portare alcune persone a sviluppare insonnia.
Vediamone insieme alcuni. BISOGNA DORMIRE 8 ORE E' una credenza infondata e spesso dannosa. Si tratta di un pregiudizio pericoloso perché può portare soggetti che hanno bisogno di solo quattro o cinque ore di sonno a ritenersi "malati" e a comportarsi come tali: sforzarsi di dormire di più, assumere farmaci, evitare di "affaticarsi". Non è malattia dormire cinque ore, come non è malattia dormirne nove o dieci. I "dormitori brevi" sono persone che dormono poco ma non lamentano difficoltà nell'addormentamento, affaticabilità, problemi di concentrazione o irritazione il giorno dopo. Hanno un'architettura del sonno densa di sonno REM e di stadi 3 e 4. NON DORMIRE UNA NOTTE PUO' PROVOCARE DANNI Chi non dorme per lunghi periodi, in realtà, fa dei "microsonni" che compensano in buona parte il sonno "perso". DEPRIVAZIONE DI SONNO E' assolutamente vero che una situazione specifica di deprivazione di sonno produce un calo delle nostre prestazioni cognitive. Ma è altrettanto vero che le condizioni di un tipico paziente sofferente d'insonnia è così diversa e per nulla assimilabile ad un effettiva condizione di deprivazione di sonno. Nella condizione d'insonnia cronica il nostro organismo dispone infatti di incredibili risorse di adattamento. Altrettanto erronea è la convinzione che il fatto di aver dormito bene influisca positivamente sulle nostre prestazioni del giorno dopo. Tale rapporto è costruito dalle nostre convinzioni soggettive. IL SONNO PERSO VA RECUPERATO E' inutile sforzarsi di dormire di più senza avvertirne il bisogno, ma solo per "recuperare" una notte in bianco. Ha senso dormire a piacimento la domenica, quando se ne avverta il bisogno. Non ha senso invece "sforzarsi" di dormire di più. Riassumendo molte delle preoccupazioni delle persone che dormono poco o dormono male sono infondate e derivano da pregiudizi e credenze erronee circa il sonno. Il "bisogno" di sonno varia moltissimo da persona a persona ed esistono grandi differenze nel numero di ore che le persone dormono abitualmente; converrà dunque dormire quanto basta per sentirsi riposati al risveglio, senza sforzarsi di dormire di più. Dormire poco abitualmente non compromette la lucidità e le facoltà mentali e anche i "dormitori brevi" possono essere efficienti, geniali e creativi. L'idea che si debba dormire proprio otto ore non ha fondamento scientifico e non è altro che una superstizione dell'epoca delle nostre nonne. Una deprivazione occasionale di sonno non va considerata un evento drammatico. Una deprivazione occasionale di sonno può influenzare alcune funzioni cognitive, ma in misura troppo circoscritta e modesta per avere conseguenze pratiche di rilievo. Non serve darsi pena di "recuperare" una perdita di sonno, il meccanismo del sonno è sufficientemente intelligente da provvedere da sé a compensare eventuali debiti di sonno. Non è affatto vero che più a lungo si rimane a letto più ci si alza in forma ed efficienti. Bibliografia: E. Sanavio - "Come vincere l'insonnia" - Giunti
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Bibliografia: E. Sanavio - "Come vincere l'insonnia" - Giunti |
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Blog del Dr. Fabio Boccaletti - Psicologo e PsicoterapeutaCategorie
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