DISTURBI DISSOCIATIVI
Amnesia dissociativa
L'amnesia è l'incapacità di ricordare che va oltre le normali dimenticanze nelle quali tutti i soggetti possono incorrere nel corso della vita. Essa, inoltre, in genere si riferisce a eventi passati. La difficoltà nel rievocare ricordi potrebbe non essere totale, e alcuni soggetti ricordano l'esperienza ma non riescono a fornire esempi o dettagli specifici.
Talvolta i soggetti mostrano amnesia per specifici periodi temporali. Ad esempio, possono non ricordare il periodo che va dai 9 ai 12 anni, pur essendo in grado di rievocare situazioni che sono accadute prima e dopo tale periodo. Questo suggerisce che, durante tale periodo, potrebbero aver avuto luogo alcuni eventi altamente traumatici. In alcuni casi, le persone sviluppano uno pseudo-trauma per colmare le lacune della loro memoria. Esse descrivono in modo generico la loro infanzia, di solito con una narrazione caratterizzata da alti livelli di idealizzazione, e non sono in grado di fornire esempi concreti. A volte, semplicemente, quando si parla della loro biografia "saltano" il lasso temporale per il quale presentano amnesia e ciò risulta evidente soltanto quando vi è un'accurata indagine sulla storia di vita del soggetto dal punto di vista cronologico.
L'amnesia dissociativa può verificarsi in qualsiasi tipo di disturbo, e generalmente si associa a storie di traumi precoci. Per quanto riguarda specificatamente i disturbi dissociativi, si possono riscontrare ricorrenti vuoti di memoria. Gli individui possono inoltre riconoscere la presenza di lacune nella loro memoria, di frammenti della giornata che non riescono a ricordare e non possono quindi essere raccontati, nonostante gli sforzi in tale direzione. Altre volte non sono neanche consapevoli di queste amnesie: se ne rendono conto nel momento in cui stanno facendo qualcosa e non si ricordano cos'è successo prima, si ritrovano da qualche parte senza sapere come ci sono arrivati, talvolta senza nemmeno sapere cosa li ha portati in quel luogo (micro fughe), o trovano prove di aver fatto cose che non si ricordano da aver fatto. A volte, sono le persone che circondano questi soggetti che raccontano loro questi fatti.
Improvvisamente mi trovo in un posto e non ho idea di come ci sono arrivato, o perché stavo andando lì.
Torno a casa, apro il frigo e vedo il formaggio. E dico: "A me non piace il formaggio"...E vado a fare la spesa di nuovo. Capita molte volte, trovo cibi acquistati che non mi sono mai nemmeno piaciuti.
Improvvisamente, "torno in me", ricordo come ho cominciato a fare ciò che stavo facendo, fino al momento in cui, non so nemmeno come, è subentrato il pilota automatico. Non riesco però a descrivere ciò che è avvenuto nel mezzo.
Mia moglie mi ha riferito quello che ho detto, so che sta dicendo la verità, e ho notato che lei era davvero preoccupata. Ricordo solo l'inizio, e mi ricordo che ero arrabbiato, e mi ricordo di come lei stava reagendo. Vorrei poterti dire che abbiamo avuto una discussione normale, senza arrivare a tanto. Ma l'ho insultata, mio Dio, L'ho anche spinta...non l'avevo mai fatto, mi rivedo a fare quello che ha fatto mio padre, che è l'ultima cosa che vorrei per la mia famiglia. Trovo difficile crederci, perché non mi ricordo di aver fatto tutto quello che lei dice...
Talvolta i soggetti mostrano amnesia per specifici periodi temporali. Ad esempio, possono non ricordare il periodo che va dai 9 ai 12 anni, pur essendo in grado di rievocare situazioni che sono accadute prima e dopo tale periodo. Questo suggerisce che, durante tale periodo, potrebbero aver avuto luogo alcuni eventi altamente traumatici. In alcuni casi, le persone sviluppano uno pseudo-trauma per colmare le lacune della loro memoria. Esse descrivono in modo generico la loro infanzia, di solito con una narrazione caratterizzata da alti livelli di idealizzazione, e non sono in grado di fornire esempi concreti. A volte, semplicemente, quando si parla della loro biografia "saltano" il lasso temporale per il quale presentano amnesia e ciò risulta evidente soltanto quando vi è un'accurata indagine sulla storia di vita del soggetto dal punto di vista cronologico.
L'amnesia dissociativa può verificarsi in qualsiasi tipo di disturbo, e generalmente si associa a storie di traumi precoci. Per quanto riguarda specificatamente i disturbi dissociativi, si possono riscontrare ricorrenti vuoti di memoria. Gli individui possono inoltre riconoscere la presenza di lacune nella loro memoria, di frammenti della giornata che non riescono a ricordare e non possono quindi essere raccontati, nonostante gli sforzi in tale direzione. Altre volte non sono neanche consapevoli di queste amnesie: se ne rendono conto nel momento in cui stanno facendo qualcosa e non si ricordano cos'è successo prima, si ritrovano da qualche parte senza sapere come ci sono arrivati, talvolta senza nemmeno sapere cosa li ha portati in quel luogo (micro fughe), o trovano prove di aver fatto cose che non si ricordano da aver fatto. A volte, sono le persone che circondano questi soggetti che raccontano loro questi fatti.
Improvvisamente mi trovo in un posto e non ho idea di come ci sono arrivato, o perché stavo andando lì.
Torno a casa, apro il frigo e vedo il formaggio. E dico: "A me non piace il formaggio"...E vado a fare la spesa di nuovo. Capita molte volte, trovo cibi acquistati che non mi sono mai nemmeno piaciuti.
Improvvisamente, "torno in me", ricordo come ho cominciato a fare ciò che stavo facendo, fino al momento in cui, non so nemmeno come, è subentrato il pilota automatico. Non riesco però a descrivere ciò che è avvenuto nel mezzo.
Mia moglie mi ha riferito quello che ho detto, so che sta dicendo la verità, e ho notato che lei era davvero preoccupata. Ricordo solo l'inizio, e mi ricordo che ero arrabbiato, e mi ricordo di come lei stava reagendo. Vorrei poterti dire che abbiamo avuto una discussione normale, senza arrivare a tanto. Ma l'ho insultata, mio Dio, L'ho anche spinta...non l'avevo mai fatto, mi rivedo a fare quello che ha fatto mio padre, che è l'ultima cosa che vorrei per la mia famiglia. Trovo difficile crederci, perché non mi ricordo di aver fatto tutto quello che lei dice...
Depersonalizzazione
Le persone possono sperimentare una disconnessione dal sé o dal proprio corpo in diversi modi. Ci si può vedere come farebbe un osservatore esterno, oppure si può vedere letteralmente se stessi dal di fuori del proprio corpo. Questi soggetti non riescono a riconoscersi allo specchio, o possono vedere un volto che non è il loro. Talvolta, possono non sentire dolore, o possono vedere il corpo, o parti di esso, di dimensioni diverse rispetto alla realtà.
Quando avevo 12 anni, ho iniziato a giocare con la mia coscienza, attivandola o spegnendola quando volevo, proprio come si preme un tasto on-off volontariamente. Sceglievo quando essere consapevole di quello che stava accadendo intorno a me e quando non percepire nulla, anche se sembrava che fossi normalmente presente, partecipavo a una conversazione come tutti gli altri, solo che la mia bocca si muoveva in modo automatico...E' come stare in una bolla di vetro dentro il mio corpo, che agisce in modo autonomo mentre l'altro dorme imperturbabile.
Lasciavo il mio corpo, mi vedevo dal di fuori, come sto vedendo lei adesso. La prima volta che è successo ero un bambino, in seguito è capitato diverse altre volte.
La mia testa e il mio corpo si scollegano. A volte mi vedo fare le cose, ma è come fossi un robot. La mia testa osserva, ma tutto avviene automaticamente.
Le parole escono dalla mia bocca senza che possa decidere quello che dico, non riesco a controllarlo...Una volta ho gridato a X e le ho dato della "puttana", e davvero non so perché l'ho fatto...Non ero io...
E' come se il mio corpo non mi appartenesse. A volte, non me ne accorgo nemmeno. Qualche volta è molto doloroso. Lascio, abbandono il mio corpo...Poi mi devo tagliare, o bruciare, o farmi male...Così posso "tornare indietro".
Quando avevo 12 anni, ho iniziato a giocare con la mia coscienza, attivandola o spegnendola quando volevo, proprio come si preme un tasto on-off volontariamente. Sceglievo quando essere consapevole di quello che stava accadendo intorno a me e quando non percepire nulla, anche se sembrava che fossi normalmente presente, partecipavo a una conversazione come tutti gli altri, solo che la mia bocca si muoveva in modo automatico...E' come stare in una bolla di vetro dentro il mio corpo, che agisce in modo autonomo mentre l'altro dorme imperturbabile.
Lasciavo il mio corpo, mi vedevo dal di fuori, come sto vedendo lei adesso. La prima volta che è successo ero un bambino, in seguito è capitato diverse altre volte.
La mia testa e il mio corpo si scollegano. A volte mi vedo fare le cose, ma è come fossi un robot. La mia testa osserva, ma tutto avviene automaticamente.
Le parole escono dalla mia bocca senza che possa decidere quello che dico, non riesco a controllarlo...Una volta ho gridato a X e le ho dato della "puttana", e davvero non so perché l'ho fatto...Non ero io...
E' come se il mio corpo non mi appartenesse. A volte, non me ne accorgo nemmeno. Qualche volta è molto doloroso. Lascio, abbandono il mio corpo...Poi mi devo tagliare, o bruciare, o farmi male...Così posso "tornare indietro".
Derealizzazione
In questo caso, la disconnessione e le alterazioni qualitative della coscienza si verificano in relazione al mondo circostante. La sensazione è di estraneità. Le persone a volte vedono l'ambiente che le circonda come irreale, come se fosse un sogno e se stessero guardando attraverso la nebbia. Persone o luoghi familiari appaiono strani.
Tornai a casa, capivo che era casa mia ma non riuscivo a riconoscerla. Nulla in quel luogo sembrava familiare. Ero davvero spaventato, rimasi bloccato. Non sapevo cosa fare.
Per un momento, tutto appariva come un film, era come vivere nel Medioevo e tutti sembravano dei personaggi. Io stesso mi sono visto come un personaggio.
Tornai a casa, capivo che era casa mia ma non riuscivo a riconoscerla. Nulla in quel luogo sembrava familiare. Ero davvero spaventato, rimasi bloccato. Non sapevo cosa fare.
Per un momento, tutto appariva come un film, era come vivere nel Medioevo e tutti sembravano dei personaggi. Io stesso mi sono visto come un personaggio.
Confusione dell'identità
Il sintomo di confusione dell'identità viene definito come una sensazione d'incertezza, di perplessità, o come un conflitto dell'identità. I soggetti che soffrono di questo sintomo vivono una costante battaglia riguardo a chi sono e a quali decisioni debbano prendere. La confusione dell'identità è un sintomo che si manifesta lungo un contiuum di gravità, che spazia da una lotta intermittente tra "parti" buone e "parti" cattive che compaiono in assenza di amnesia, fino a persistenti lotte interne riguardo l'identità, caratterizzate da costanti dialoghi interni, presenti nel disturbo dissociativo dell'identità e nei disturbi dissociativi non altrimenti specificati.
Non lo so chi sono veramente. E' come se non avessi un'identità definita. Cambio idea continuamente, non so quello che penso rispetto a qualsiasi cosa. Non sono in grado di prendere decisioni.
C'è una lotta dentro di me, una costante lotta con me stesso. Diverse parti di me cercano d'imporsi. E' estenuante.
E' come se una parte di me tirasse da un lato, mentre l'altra invece vorrebbe portarmi nell'altra direzione, e qualcuno vince, io perdo sempre...tutto me stesso, voglio dire.
Non lo so chi sono veramente. E' come se non avessi un'identità definita. Cambio idea continuamente, non so quello che penso rispetto a qualsiasi cosa. Non sono in grado di prendere decisioni.
C'è una lotta dentro di me, una costante lotta con me stesso. Diverse parti di me cercano d'imporsi. E' estenuante.
E' come se una parte di me tirasse da un lato, mentre l'altra invece vorrebbe portarmi nell'altra direzione, e qualcuno vince, io perdo sempre...tutto me stesso, voglio dire.
Alterazione dell'identità
Confusione e alterazione dell'identità si riferiscono alla mancanza di integrazione della personalità, di cui l'alterazione dell'identità rappresenta la manifestazione più grave. L'alterazione dell'identità può presentare diversi livelli di gravità, che variano in base agli stati di personalità che assumono il controllo del comportamento e al livello di sviluppo.
I soggetti presentano frequenti cambiamenti nel loro stato mentale, e nel momento in cui ciò si verifica essi si comportano in modo molto diverso dal solito. Quando qualcuno li descrive, non è inconsueto sentir dire che "sembrava un'altra persona". Tali cambiamenti possono anche essere estremi, i soggetti in un determinato stato dell'identità possono non ricordare ciò che è accaduto durante lo stato precedente, e questi stati si configurano in complessi pattern di comportamento. Quando persone con un profilo dissociativo si trovano in uno dei loro differenti stati dell'io, e domandiamo loro quanti anni hanno, ci possono sorprendere dichiarando un'età inferiore rispetto alla loro età cronologica. Può avvenire, in uno di questi stati, che il soggetto creda di essere qualcun altro e utilizzi un nome diverso. Talvolta, questa frammentazione della personalità non è esplicitamente visibile, piuttosto opera internamente. I soggetti possono sentirsi come se ci fosse uno o più individui all'interno del loro corpo a influenzare il loro comportamento; come se ci fosse un bambino, un demone, una persona della loro storia di vita, o semplicemente una "forza", che li spinge e li controlla. Queste parti possono assumere la forma di voci, pensieri o impulsi egodistonici che vengono esperiti come "non me". Le persone sostengono spesso che tale sentimento è talmente potente da farle sentire come marionette in balia di reazioni o impulsi che non comprendono. Più che rendersi conto di un'identità poco definita e confusa, i soggetti possono passare attraverso diverse identità oppure esperire grande perplessità o paura dei cambiamenti che stanno vivendo, anche se non possono realmente identificarsi con quegli aspetti di se stessi.
A volte perdo il controllo, mi arrabbio, e non posso controllare ciò che faccio. In alcune occasioni, sono diventato molto aggressivo...ho frammenti di ricordi di quei momenti, come sequenze incoerenti di un film...Poi mi stringo la testa tra le mani, mi sento molto in imbarazzo, molto in colpa...Ma non posso impedire che questo accada di nuovo.
Penso che ci siano un'Anna buona e un'Anna malvagia...Cerco di prevenire la comparsa dell'Anna malvagia, ma a volte lei mi controlla completamente...E' molto vendicativa, in particolar modo con gli uomini. L'altro giorno ho trovato una denuncia che avrei presentato...Ma non mi ricordo di questo...lo so che è stata l'Anna malvagia, ma non riesco a ricordare niente...A volte mi ricordo quando lei appare, ma questa volta non riesco.
I soggetti presentano frequenti cambiamenti nel loro stato mentale, e nel momento in cui ciò si verifica essi si comportano in modo molto diverso dal solito. Quando qualcuno li descrive, non è inconsueto sentir dire che "sembrava un'altra persona". Tali cambiamenti possono anche essere estremi, i soggetti in un determinato stato dell'identità possono non ricordare ciò che è accaduto durante lo stato precedente, e questi stati si configurano in complessi pattern di comportamento. Quando persone con un profilo dissociativo si trovano in uno dei loro differenti stati dell'io, e domandiamo loro quanti anni hanno, ci possono sorprendere dichiarando un'età inferiore rispetto alla loro età cronologica. Può avvenire, in uno di questi stati, che il soggetto creda di essere qualcun altro e utilizzi un nome diverso. Talvolta, questa frammentazione della personalità non è esplicitamente visibile, piuttosto opera internamente. I soggetti possono sentirsi come se ci fosse uno o più individui all'interno del loro corpo a influenzare il loro comportamento; come se ci fosse un bambino, un demone, una persona della loro storia di vita, o semplicemente una "forza", che li spinge e li controlla. Queste parti possono assumere la forma di voci, pensieri o impulsi egodistonici che vengono esperiti come "non me". Le persone sostengono spesso che tale sentimento è talmente potente da farle sentire come marionette in balia di reazioni o impulsi che non comprendono. Più che rendersi conto di un'identità poco definita e confusa, i soggetti possono passare attraverso diverse identità oppure esperire grande perplessità o paura dei cambiamenti che stanno vivendo, anche se non possono realmente identificarsi con quegli aspetti di se stessi.
A volte perdo il controllo, mi arrabbio, e non posso controllare ciò che faccio. In alcune occasioni, sono diventato molto aggressivo...ho frammenti di ricordi di quei momenti, come sequenze incoerenti di un film...Poi mi stringo la testa tra le mani, mi sento molto in imbarazzo, molto in colpa...Ma non posso impedire che questo accada di nuovo.
Penso che ci siano un'Anna buona e un'Anna malvagia...Cerco di prevenire la comparsa dell'Anna malvagia, ma a volte lei mi controlla completamente...E' molto vendicativa, in particolar modo con gli uomini. L'altro giorno ho trovato una denuncia che avrei presentato...Ma non mi ricordo di questo...lo so che è stata l'Anna malvagia, ma non riesco a ricordare niente...A volte mi ricordo quando lei appare, ma questa volta non riesco.
Sintomi somatoformi
La frattura traumatica non è solo un fenomeno mentale, ma è anche una manifestazione somatica. I sintomi somatici possono essere molto sfaccettati. Le paralisi e le crisi epilettiche o gli pseudo-attacchi epilettici sono i più noti, poiché rientrano fra le descrizioni classiche dell'isteria. Tuttavia, molti soggetti presentano sintomi polimorfi, a volte episodici, altre volte mutevoli e altre ancora cronici.
A volte non riesco a camminare, le mie gambe non rispondono. Mi blocco completamente. Può succedere quando qualcosa mi sconvolge, ma spesso non l'associo a qualcosa. Mi succede da quando avevo 15 anni, la prima volta è stato quando è morta mia nonna. Può durare per settimane, oppure per giorni. Poi se ne va.
A volte non riesco a camminare, le mie gambe non rispondono. Mi blocco completamente. Può succedere quando qualcosa mi sconvolge, ma spesso non l'associo a qualcosa. Mi succede da quando avevo 15 anni, la prima volta è stato quando è morta mia nonna. Può durare per settimane, oppure per giorni. Poi se ne va.