IL MODELLO COGNITIVO - COMPORTAMENTALE
(Cognitivo - Evoluzionista)
Il modello cognitivo - comportamentale spiega il disagio emotivo attraverso una complessa relazione di pensieri (ciò che ci diciamo mentalmente), emozioni/sensazioni corporee e comportamenti. Gli eventi e le situazioni che viviamo possono influenzare le nostre emozioni ma quello che facciamo e quello che pensiamo nel presente determina la loro intensità e la loro durata. Ognuno di noi ha modalità tipiche di pensare e agire (schemi cognitivi), in base alla spinta di sistemi motivazionali innati (da qui cognitivo - evoluzionista) e dell'apprendimento all'interno delle prime relazioni significative, che possono produrre malessere e queste sono il bersaglio dell'intervento. Talvolta l’intensità della sofferenza spinge le persone a comportamenti che possono dare un sollievo apparente e immediato ma che si rivelano controproducenti e dannosi a lungo termine (es: evitamento, abuso di alcool e sostanze, restrizione alimentare, ritiro dalla vita sociale, ripetizione compulsiva di atti). In altre occasioni questa sofferenza emotiva, e il tentativo di ridurla, incide profondamente sui rapporti con gli altri creando relazioni di dipendenza o di continuo contrasto e insoddisfazione che non aiutano la risoluzione del malessere. Quindi i vari disturbi sono visti come un tentativo disfunzionale, e a volte fallimentare, di regolare le emozioni.
Da ciò ne deriva che gli scopi generali della psicoterapia sono:
a) identificare stili di pensiero e comportamenti che generano e mantengono il malessere emotivo (individuare le parti di noi che si attivano nelle varie situazioni);
b) capirne la loro origine in fallimenti relazionali ripetuti (dovuti alla non sintonizzazione emotiva nei momenti di bisogno di sicurezza e/o protezione) con le figure di attaccamento (genitori o chi si è preso cura della persona nei primi anni di vita) e risolvere i traumi relazionali derivanti che influenzano il presente;
"Se nessuno ti ha mai guardato con occhi amorevoli o si è aperto in un sorriso quando ti vede o è corso in tuo aiuto quando eri in difficoltà (invece di dire 'smettila di piangere o ti darò una buona ragione per farlo!'), allora sei incline a una relazione con te stesso che sarà disorganizzata e frammentata. Sei costretto a scoprire modi alternativi di prenderti cura di te." (B. van der Kolk)
c) imparare a riconoscerli nei momenti in cui si attivano (anche nella relazione terapeutica);
d) validarli e legittimarli per la funzione che hanno avuto (aiutare a gestire una sofferenza al meglio delle possibilità), modificarli e sostituirli con pensieri e comportamenti alternativi più utili.
Attraverso queste quattro tappe la psicoterapia guida il paziente verso un cambiamento che permetta di raggiungere obiettivi personali, migliorare la qualità della relazione con gli altri e ridurre la propria sofferenza emotiva. La psicoterapia cognitivo - comportamentale si avvale di tecniche basate sul colloquio clinico, esercizi comportamentali e tecniche immaginative (o/e EMDR per chi ha una formazione specifica). E' un approccio che prevede di lavorare per obiettivi che vengono concordati tra paziente e terapeuta, la cooperazione è alla base di tutto il percorso così come l'apporto attivo del paziente che continua a lavorare sul problema anche a casa, tra una seduta e l'altra. E' previsto l'insegnamento di tecniche o abilità che il paziente può usare in autonomia durante i momenti di crisi o di difficoltà aumentando così il senso di autoefficacia. Infine si può affermare che è un percorso breve rispetto ad altri approcci per lo stesso disturbo/problema.
Nel panorama nazionale e internazionale esiste una moltitudine di approcci diversi al trattamento dei disturbi psicologici, tuttavia solo alcuni di questi sono stati sottoposti a sperimentazione scientifica come avviene normalmente nel campo della medicina. La sperimentazione scientifica ha lo scopo di comprendere i disturbi psicologici, definire ipotesi di trattamento e verificarne l'efficacia attraverso metodologie rigorose. Attraverso la ricerca è possibile selezionare i trattamenti che garantiscono maggiore efficacia e sostenere la qualità dei servizi offerti ai pazienti. Il modello cognitivo - comportamentale è stato riconosciuto come trattamento efficace per numerosi disturbi psicologici, tanto da essere inserito in molte linee guida nazionali per il trattamento dei disturbi psicologici (es:USA, Gran Bretagna, Australia). Rappresenta il trattamento di prima scelta nella cura dei disturbi d'ansia, panico e depressione dove mostra efficacia equivalente alla terapia farmacologica con un ridotto tasso di ricaduta nel tempo.
Da ciò ne deriva che gli scopi generali della psicoterapia sono:
a) identificare stili di pensiero e comportamenti che generano e mantengono il malessere emotivo (individuare le parti di noi che si attivano nelle varie situazioni);
b) capirne la loro origine in fallimenti relazionali ripetuti (dovuti alla non sintonizzazione emotiva nei momenti di bisogno di sicurezza e/o protezione) con le figure di attaccamento (genitori o chi si è preso cura della persona nei primi anni di vita) e risolvere i traumi relazionali derivanti che influenzano il presente;
"Se nessuno ti ha mai guardato con occhi amorevoli o si è aperto in un sorriso quando ti vede o è corso in tuo aiuto quando eri in difficoltà (invece di dire 'smettila di piangere o ti darò una buona ragione per farlo!'), allora sei incline a una relazione con te stesso che sarà disorganizzata e frammentata. Sei costretto a scoprire modi alternativi di prenderti cura di te." (B. van der Kolk)
c) imparare a riconoscerli nei momenti in cui si attivano (anche nella relazione terapeutica);
d) validarli e legittimarli per la funzione che hanno avuto (aiutare a gestire una sofferenza al meglio delle possibilità), modificarli e sostituirli con pensieri e comportamenti alternativi più utili.
Attraverso queste quattro tappe la psicoterapia guida il paziente verso un cambiamento che permetta di raggiungere obiettivi personali, migliorare la qualità della relazione con gli altri e ridurre la propria sofferenza emotiva. La psicoterapia cognitivo - comportamentale si avvale di tecniche basate sul colloquio clinico, esercizi comportamentali e tecniche immaginative (o/e EMDR per chi ha una formazione specifica). E' un approccio che prevede di lavorare per obiettivi che vengono concordati tra paziente e terapeuta, la cooperazione è alla base di tutto il percorso così come l'apporto attivo del paziente che continua a lavorare sul problema anche a casa, tra una seduta e l'altra. E' previsto l'insegnamento di tecniche o abilità che il paziente può usare in autonomia durante i momenti di crisi o di difficoltà aumentando così il senso di autoefficacia. Infine si può affermare che è un percorso breve rispetto ad altri approcci per lo stesso disturbo/problema.
Nel panorama nazionale e internazionale esiste una moltitudine di approcci diversi al trattamento dei disturbi psicologici, tuttavia solo alcuni di questi sono stati sottoposti a sperimentazione scientifica come avviene normalmente nel campo della medicina. La sperimentazione scientifica ha lo scopo di comprendere i disturbi psicologici, definire ipotesi di trattamento e verificarne l'efficacia attraverso metodologie rigorose. Attraverso la ricerca è possibile selezionare i trattamenti che garantiscono maggiore efficacia e sostenere la qualità dei servizi offerti ai pazienti. Il modello cognitivo - comportamentale è stato riconosciuto come trattamento efficace per numerosi disturbi psicologici, tanto da essere inserito in molte linee guida nazionali per il trattamento dei disturbi psicologici (es:USA, Gran Bretagna, Australia). Rappresenta il trattamento di prima scelta nella cura dei disturbi d'ansia, panico e depressione dove mostra efficacia equivalente alla terapia farmacologica con un ridotto tasso di ricaduta nel tempo.
Spiegazione approfondita del modello Cognitivo - Evoluzionista |