ANSIA GENERALIZZATA
Paura e ansia sono emozioni complesse che segnalano all’individuo la preoccupazione e l’attesa per qualcosa d'indefinito, di spiacevole e, soprattutto, minaccioso.
Come tutte le emozioni, anche l’ansia non è disfunzionale in sé ma, al contrario, è indispensabile per la sopravvivenza e segnala la percezione soggettiva di minaccia imminente per obiettivi importanti che vogliamo perseguire o per la nostra incolumità fisica.
Tuttavia, la sovrastima del pericolo o la sottostima della capacità di farvi fronte, contribuiscono ad accrescere i sintomi d’ansia che, a loro volta, diventano fonte di minaccia per l’individuo che li sperimenta.
Caratteristica principale del disturbo d'ansia generalizzata è il rimuginio, una forma di preoccupazione cronica, definito da una catena di pensieri negativi, in forma preminentemente verbale, che mira alla risoluzione di problemi che non arriva mai.
"Mi preoccupavo anche prima di andare al lavoro. Pensavo che se la mia macchina si fosse rotta avrei fatto tardi all'appuntamento, avrei dovuto tirar fuori una scusa e il mio capo si sarebbe arrabbiato con me. E se poi mi avessero chiesto un'opinione su qualcosa e non fossi stata preparata? Mi preoccupavo costantemente, chiedendomi se avevo fatto la cosa giusta o se avevo sbagliato qualcosa nella relazione. E se non fosse andata bene? Avrebbero pensato che sono un incompetente. E se si fossero pentiti di avermi assunta? Cosa avrei detto se mi avessero chiesto qualcosa che non sapevo? Era davvero troppo. Mi preoccupavo sia prima che durante l'incontro col capo e, una volta tornata in ufficio, non ne potevo più. Mi sembrava di aver combinato un disastro e scoppiai a piangere."
La preoccupazione implica la catastrofizzazione che, soggettivamente, risulta difficile da controllare. Questo bisogno di controllo, nel tentativo di trovare una soluzione al problema, può diventare di per sé il focus della preoccupazione. La "preoccupazione riguardo alla preoccupazione" è infatti un concetto chiave del disturbo: le persone si preoccupano talmente tanto che finiscono per preoccuparsi di preoccuparsi troppo con conseguente paura di perdere il controllo, impazzire, danneggiare il cervello o la mente o più semplicemente percepiscono di danneggiarsi inevitabilmente in qualche modo.
La maggior parte degli individui con problemi di ansia lamentano una lista numerosa di sensazioni e di disturbi: palpitazioni, tachicardia, sudorazione eccessiva, sensazione di soffocamento, dolore o fastidio al petto, sensazioni di sbandamento e/o di svenimento.
Quando lo stato d'ansia è particolarmente intenso e prolungato nel tempo può causare, com’è facile immaginare, una quasi totale compromissione della vita di relazione e dell’autonomia.
Tuttavia, di solito, il disturbo d’ansia diventa motivo di consultazione quando la persona ha fallito nei propri tentativi di gestione dei sintomi.
Come tutte le emozioni, anche l’ansia non è disfunzionale in sé ma, al contrario, è indispensabile per la sopravvivenza e segnala la percezione soggettiva di minaccia imminente per obiettivi importanti che vogliamo perseguire o per la nostra incolumità fisica.
Tuttavia, la sovrastima del pericolo o la sottostima della capacità di farvi fronte, contribuiscono ad accrescere i sintomi d’ansia che, a loro volta, diventano fonte di minaccia per l’individuo che li sperimenta.
Caratteristica principale del disturbo d'ansia generalizzata è il rimuginio, una forma di preoccupazione cronica, definito da una catena di pensieri negativi, in forma preminentemente verbale, che mira alla risoluzione di problemi che non arriva mai.
"Mi preoccupavo anche prima di andare al lavoro. Pensavo che se la mia macchina si fosse rotta avrei fatto tardi all'appuntamento, avrei dovuto tirar fuori una scusa e il mio capo si sarebbe arrabbiato con me. E se poi mi avessero chiesto un'opinione su qualcosa e non fossi stata preparata? Mi preoccupavo costantemente, chiedendomi se avevo fatto la cosa giusta o se avevo sbagliato qualcosa nella relazione. E se non fosse andata bene? Avrebbero pensato che sono un incompetente. E se si fossero pentiti di avermi assunta? Cosa avrei detto se mi avessero chiesto qualcosa che non sapevo? Era davvero troppo. Mi preoccupavo sia prima che durante l'incontro col capo e, una volta tornata in ufficio, non ne potevo più. Mi sembrava di aver combinato un disastro e scoppiai a piangere."
La preoccupazione implica la catastrofizzazione che, soggettivamente, risulta difficile da controllare. Questo bisogno di controllo, nel tentativo di trovare una soluzione al problema, può diventare di per sé il focus della preoccupazione. La "preoccupazione riguardo alla preoccupazione" è infatti un concetto chiave del disturbo: le persone si preoccupano talmente tanto che finiscono per preoccuparsi di preoccuparsi troppo con conseguente paura di perdere il controllo, impazzire, danneggiare il cervello o la mente o più semplicemente percepiscono di danneggiarsi inevitabilmente in qualche modo.
La maggior parte degli individui con problemi di ansia lamentano una lista numerosa di sensazioni e di disturbi: palpitazioni, tachicardia, sudorazione eccessiva, sensazione di soffocamento, dolore o fastidio al petto, sensazioni di sbandamento e/o di svenimento.
Quando lo stato d'ansia è particolarmente intenso e prolungato nel tempo può causare, com’è facile immaginare, una quasi totale compromissione della vita di relazione e dell’autonomia.
Tuttavia, di solito, il disturbo d’ansia diventa motivo di consultazione quando la persona ha fallito nei propri tentativi di gestione dei sintomi.