Gli esperimenti terapeutici interrompono direttamente ciò che è stato appreso in modo procedurale e gettano luce su come i traumi e le ferite di attaccamento vengono riassunte nel momento presente. Gli esperimenti possono consistere in semplici azioni verbali (per es. dire "no") o fisiche (protendersi, creare contatto oculare, spingere via) che sfidano le risposte condizionate, oppure nell'attivazione di una risposta abituale in modo da scoprire di più su di essa.
Fare esperimenti con le abitudini legate ai movimenti, alla postura e ai gesti può cambiare la comunicazione implicita verso gli altri e anche verso noi stessi. Nella psicoterapia sensomotoria la consapevolezza corporea è solo l'inizio. Il punto cruciale è aiutare il paziente ad affrontare e a cambiare l'apprendimento procedurale, ovvero le modalità attraverso le quali l'informazione è elaborata a livello corporeo: questo richiede che i movimenti, i gesti e le posture che rispecchiano e sostengono la propria storia personale vengano affrontati in modo che inizino a cambiare spontaneamente. Il terapeuta sensomotorio guida la consapevolezza del paziente verso particolari elementi dell'esperienza corporea e li segue finché cambiano spontaneamente o propone specifiche azioni che portano gli schemi somatici radicati nel passato a riorganizzarsi. Sebbene gli esperimenti condotti in terapia siano, in linea di principio, "tecniche", essi non sono né generalizzabili né manualizzabili. L'ispirazione a utilizzare uno specifico esperimento affiora naturalmente e in modo inaspettato mentre terapeuta e paziente si sperimentano soggettivamente l'uno con l'altro. Philip Bromberg afferma di non "pianificare" in anticipo cosa dire o fare durante l'ora di terapia: piuttosto lui "si trova" a fare o a dire certe cose che emergono spontaneamente dall'interno della relazione. Al terapeuta serve formazione, esperienza e pratica per "sapere" quali segnali non verbali sono indicatori significativi e quali non lo sono, e come applicare un esperimento terapeutico durante la seduta. Questo "sapere" non è di tipo cognitivo: piuttosto il terapeuta si trova nella situazione di venire attratto da un indicatore particolare o verso un particolare esperimento, spesso senza sapere il perché: solo più tardi potrà scoprire il collegamento con elementi traumatici o di attaccamento impliciti. Gli interventi sono l'esito spontaneo della responsività emozionale e somatica all'esperienza di ciò che sta avendo luogo nella relazione terapeutica, aspetto che non viene elaborato cognitivamente ma è conosciuto implicitamente. Bibliografia: P. Ogden, J. Fisher - "Psicoterapia Sensomotoria" - Raffaello Cortina Editore
0 Commenti
|
Details
Blog del Dr. Fabio Boccaletti - Psicologo e PsicoterapeutaCategorie
Tutti
|