E' noto che esistono alcune persone che si trovano sempre coinvolte in relazioni dolorose ed a volte dannose. Come mai queste stesse persone, quando riescono ad uscire da queste relazioni disfunzionali, si ritrovano spesso in una situazione simile anche se si ripromettono di non cascarci più? Vediamo di provare a dare una spiegazione semplice, ma non semplicistica, sfruttando il passatempo del Puzzle. Iniziamo col paragonare ciascuna persona ad una tessera del gioco la cui forma dipende da tante cose: personalità, aspettative relazionali, desideri, bisogni che ci portano a certi comportamenti, emozioni, sensazioni. Se noi abbiamo una certa forma, questa per esempio: è chiaro che ci troveremo bene e in sintonia con persone che hanno una forma complementare alla nostra, tipo quest'altra: ed inizio a dirmi: "questa sì che è diversa!", "è sicuramente diversa, è gialla e non blu come quella precedente". Ma siamo sicuri sia così? E la risposta è inevitabilmente no. Nonostante all'apparenza sia diversa, infatti una tessera è blu e una gialla, la FORMA E' LA STESSA. Ciò che determina il tipo di relazione è la forma (o gli schemi cognitivi in gioco) quindi, finché non mi renderò consapevole della forma che ho io, della forma (e non del colore) che mi attrae di più perché si incastra alla perfezione con me e inizierò a pormi delle domande nel momento in cui una persona mi piace al 100%, non ho molte possibilità di cambiare le cose. Per alcune persone è meglio rischiare di conoscere forme diverse, anche se all'inizio non si incastrano esattamente, perché magari, col tempo, entrambe si possono modificare ed incastrarsi. Certo...per compiere questo passo è necessario vincere la paura/diffidenza iniziale: per la mente è più "sicura" una relazione con un tipo di persona sbagliata ma prevedibile, che con una magari positiva ma sconosciuta. infatti: Se questa relazione risulta positiva, quindi virtuosa, dove entrambi i membri stanno bene, si capiscono, si aiutano, ecc. tutto va bene. Ma cosa capita quando la relazione risulta negativa, disfunzionale? La relazione ovviamente s'interrompe (o è auspicabile che succeda. Infatti ci sono situazioni che si trascinano con sofferenza di uno o entrambi perché diventa "vitale" avere una relazione piuttosto che il benessere personale) e io, la tessera rossa, ne cercherò un'altra ripromettendomi di non ricascare nell'errore, di trovarne una diversa, di stare attento e a questo punto incontro questa:
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Blog del Dr. Fabio Boccaletti - Psicologo e PsicoterapeutaCategorie
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