DR. FABIO BOCCALETTI - PSICOLOGO E PSICOTERAPEUTA
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2/3/2017

Autolesionismo: perché?

84 Commenti

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L'autolesionismo è un comportamento volto a volersi far male senza aver l'intenzione di morire. Alcune delle forme più frequenti di autolesionismo sono: tagliarsi, bruciarsi (con la sigaretta, accendino, fiammifero, ecc.), graffiarsi, dare testate o pugni al muro, mordersi, interferire con la guarigione di ferite autoinferte. Oltre a queste forme evidenti di autolesionismo, esistono comportamenti pericolosi come l'abuso di sostanze, sesso impulsivo in situazioni umilianti, guidare ad alta velocità, ecc. Spesso le persone finiscono per sentirsi male dopo aver messo in atto tale comportamento e ciò non fa altro che incrementare il problema.
​Vediamo cosa racconta una persona rispetto al gesto di tagliarsi:
​"Ho sentito una lotta interna per anni. Con il passare del tempo, dato che non riuscivo a trovare soluzioni efficaci a questa lotta interna, ho iniziato ad autoferirmi e questo è stato molto efficace. Mi sentivo meglio; quando pensavo di non poter andare avanti, che non aveva senso combattere e che la vita non aveva alcun significato, ho iniziato a tagliarmi.
​Potrebbe sembrare strano, ma non volevo morire, volevo smettere di soffrire. Volevo imparare a tollerare l'inaspettato, vivere senza troppo dolore...volevo, ma non ce la facevo, non sapevo come...
​Gli autoferimenti sono diventati più forti e finii per esserne dipendente. Non riuscivo a smettere di farmi male, qualsiasi situazione o qualsiasi cosa inaspettata era sufficiente per portarmi a farmi male. Nessuno si è accorto di nulla, finché non sono andata troppo oltre e ho avuto bisogno di un intervento medico, c'era sangue dappertutto. Pensavo che mi sarei dissanguata in camera, avevo tantissima paura e sono uscita per chiedere aiuto."

Dalle parole di questa persona si comprendono bene due cose che non dovrebbero mai essere confuse: dietro questi gesti non c'è intenzione di morire né di attirare l'attenzione!
​Allora cosa spinge queste persone a mettere in atto un gesto apparentemente senza senso? Come può un gesto simile dare sollievo (come leggiamo nella testimonianza sopra) visto che provoca dolore?
​Per dare risposta a queste domande ci vengono in aiuto due fattori, uno fisiologico e uno psicologico:
  • ​dopo una ferita vengono rilasciate endorfine che danno benessere
  • ​quando si prova un dolore emotivo, l'autolesionismo può fermarlo perché la persona sente il dolore fisico come più tollerabile rispetto a quello psicologico.
​Ora possiamo chiederci qual è il dolore psicologico che può diventare intollerabile, la risposta ce la dà l'ambiente in cui queste persone sono cresciute e la loro storia: spesso nessuno faceva caso a come si sentivano o alla loro sofferenza quindi il dolore viene dal non essere "visti".
​Oltre alla funzione di autoregolazione emotiva, l'autolesionismo può assumere una forma di comunicazione in quei casi in cui la persona vuol rendere "visibile" il suo disagio, ma non tanto agli altri, quanto a se stessa.
Autolesionismo
L'autolesionismo può essere un modo per punirsi in situazioni in cui le persone si percepiscono aggressive o inadeguate o per chiedere scusa di una colpa che provano ed, in questo caso, vi può essere alle spalle una storia di maltrattamenti vissuti come "punizioni" giuste. Un bambino, per salvare la relazione con le figure di attaccamento (essenziali per la sopravvivenza), sarà portato a pensare che i maltrattamenti siano giusti perché lui è stato cattivo e non che i genitori lo siano.
​"Perché mi autoferisco? Per avere ciò che mi merito. Quando mi faccio male, penso di meritarmi questo e anche di più. Solitamente mi faccio male quando mi sento in colpa, quando sono arrabbiato, quando sono entusiasta di qualcuno e questi mi delude...per qualsiasi cosa. Se le persone a casa litigano, di solito mi taglio perché mi sento molto male, penso che sono io a causare questi litigi. Loro non sanno cosa fare con me, ma non riesco a fare a meno di pensare che mi merito di essere punito."
Una forma di autolesionismo molto particolare è quello di origine dissociativa che spesso è associata ad un forte conflitto interno: queste persone sentono l'urgenza di autoferirsi come una cosa egodistonica ("come se non fossi io"), che non vorrebbero fare, cercano di resistere all'urgenza oppure se ne sentono controllate. Queste persone possono avere un'amnesia parziale o totale rispetto all'autolesionismo.
"Mi facevo male a causa dell'angoscia, dei blocchi mentali, del non essere in grado di reagire, del sentirmi andare fuori di testa...diventavo molto nervosa. Quando fai queste cose, sembra che non sei te stessa, ma una persona completamente diversa. Lo dico perché quando mi autoferisco, non sembro "me stessa", ma è un forza dentro di me che mi costringe a farlo...dopo mi sento molto in colpa e molto frustrata. Qualcosa mi spinge a farlo, ma in questo momento è come se non fossi io...ci sono parti di tutto questo che non ricordo..."
Quando si ha a che fare con questa problematica, è essenziale chiedersi perché, a cosa serve. Ed esplorare cosa accade prima del gesto: emozioni, sensazioni, idee negative per capire da dove vengono nella storia del paziente.

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84 Commenti
Io link
17/3/2021 02:54:05

Salve io ho 13anni ho iniziato a tagliarmi ai 10 non ho smesso ...
Vorrei ma non ci riesco , quando lo faccio sento sempre delle voci che non sopporto e allora per farle tacere mi taglio non sento dolore ma piacere .
Credo che ho bisogno di aiuto .........

Rispondi
Dr. Boccaletti
17/3/2021 10:08:54

Salve.
Da quello che scrive, credo proprio che abbia bisogno di un aiuto, di parlare con qualcuno che possa capire quello che le sta succedendo e insieme risolvere. Penso anche che prima lo fa e meglio sarà prima che molte aree ed esperienze della sua vita vengano influenzate da questa situazione.

Rispondi
Miwa
5/7/2024 01:20:01

Credo che anche se non credo sia una forma di autolesionismo mi capita di tirarmi dei pugni quando fallisco in qualcosa oppure di mordermi le labbra fino a farle sanguinare attualmente ho 13 anni e ho continuamente bisogno di stare sola ma con una qualunque sorta di compagnia adoro piangere mi libera ma ho paura a piangere per paura che i miei mi chiedono spiegazioni ho una ristretta cerchia di amici e metta di loro mi sfruttano come terapeuta mi fa sentire gratificata ma mi riempie di angoscia. Alla era di 7 anni mi ricordo di aver provato a togliermi la vita e a 10 anni ho tentato di scappare di casa 2 volte senza successo pk fermata dalla vicina che custodisce il mio segreto il mio metodo di liberazione è sicuramente leggere storie simili alla mia o comunque libri in generale.

Mari
26/1/2025 22:01:33

Ho 13 anni, in prima media sono andata in depressione soprattutto durante l estate e litigavo con tutti, ho provato a suicidarsi 3 volte ma per mancanza di coraggio all ultimo ho desistito.
in seconda media ho iniziato a farmi del male provocandomi ematomi dolorosi sulle braccia continuamente, ogni cosa che credevo che io avessi fatto sbagliata dovevo punirmi,poi i miei hanno scoperto e io ho detto loro che era un gioco, ma ho smesso di farlo.
ultimamente sono ricaduta in depressione e provo a tagliarmi con qualunque cosa e mi auguro la morte tutte le sere. nn riesco mai a tagliarmi pk i miei dopo aver scoperto che a volte l anno scorso mi facevo dei taglietti con la lametta sulle dita, le hanno sequestrate, ogni volta che fallisce mi sento fallita io , nonostante nn mi taglio mi confido la carne con le unghie e mi provocò lividi e ferite da sfregamento, inoltre ho quasi sfondato il muro ora un Po ammaccato dopo un arrabbiatura per una cavolata per avergli tirato un pugno... come sto messa???

io
9/3/2024 19:32:17

salve, ho 12 anni e da quasi due anni ho perso il mio migliore amico per un tumore. Da quel momento ho cominciato a vivere alti e bassi : ci sono giorni in cui non riesco ad alzarmi dal letto e piango solamente e altri in cui vorrei fare di tutto. Sto male ma ho troppa paura di chiedere ai miei genitori di portarmi da uno psicologo perché non vorrei creargli delle preoccupazioni, solo che ultimamente la situazione peggiora infatti sono sempre più curiosa di provare a farmi qualche taglio per vedere se sto meglio. Per adesso mi limito solo a pianti che non riesco a contenere, sangue dalle labbra perché le mordo violentemente e qualche pugno al muro. Come potrei fare?

Rispondi
Fabio Boccaletti
10/3/2024 11:08:09

Ciao. La cosa migliore che tu possa fare è vincere la paura e chiedere ai tuoi genitori di accompagnarti da uno psicologo. Altrimenti non c'è uno psicologo della scuola?

Domenico
16/4/2024 03:34:03

Io sono domenico ho 14anni e nella mia vita non jo mai avuto qualcuno di significativo (come un migliore amico che ti stesse accanto) e ogni tanto sento delle vocine che mi dicono di autolesionarmi ma le tengo a bada ma piu mi sento solo piu sono forti mi sono solo due persone una ragazza di 14anni mia fidanzata ma stiamo litigando e lei si trasferira lontano e un amico che 1 giorno c e e 2 mesi no le altre persone mi hanno tradito una dopo l atra (intendo che inventavano qualunque scusa per non stare con me ) io sento una battaglia continua dentro di me e non resistero a lungo cosa dovrei fare non c e la faccio piu basta e tutta la vita che soffro con la speranza che un giorno arrivi qualcosa che smetta di farmi sofrire ma le nuvita prima mi illudono e poi spezzano in mio cuore facendomi sofrire sempre di piu un giorno ascoltero quella voce mi dira di buttarmi giu lo sento

Rispondi
Fabio Boccaletti
16/4/2024 21:51:49

Credo sia il caso di parlarne con qualcuno che può aiutarti, un professionista. Dovresti lavorare su te stesso perchè gli altri non li puoi cambiare visto che non dipendono da te.

Io
13/4/2021 22:45:57

Salve,io ho 13 anni ,qualche mese fa avevo iniziato involontariamente in un certo senso a lesionarmi,quando ero nervosa mi graffiavo con le unghie sui polsi o sulle mani o anche sul collo, è durato poco avevo giusto un taglietto sul braccio fatto dalla matita a furia di passare sullo stesso punto di pelle la mina, sono passati mesi ma da qualche giorno sento il bisogno di continuare a lesionarmi ,riesco a controllare questo impulso e a non dare retta a queste voci nella testa che mi spingono a cedere,ma comunque vorrei essere sicura di non avere un problema

Rispondi
Dr. Boccaletti
15/4/2021 11:59:52

Salve,
come le ho scritto nel precedente post, se vuole togliersi dei dubbi, avere maggiori informazioni, parlare con qualcuno di ciò che le sta capitando, è bene che si rivolga ad un professionista di persona.

Rispondi
Gabriel
24/4/2021 15:20:06

Salve io ho 16 anni l, da qualche anno orami quando litigo con i miei genitori o con mio fratello mi innervosivo al punto che mi viene da farmi male cioè darmi pugni in faccia sbatto la testa contro un muro o qualunque cosa ho davanti e mi faccio male ma non sento niente poi però quando inizio a calmarmi mi inizia a tremare la mano e mi si blocca il respiro una volta era così forte che non sono riuscito ad respirare e quindi mi hanno portato in ospedale ma non mi hanno detto niente vorrei sapere cos’ho perché io non riesco più ha stare così ho bisogno di aiutoooooo

Rispondi
Manuelle
30/4/2021 12:28:53

sono nella tua stessa situazione ,hai avuto probabilmente un attacco di panico e come hai scritto se fai quelle cose hai bisogno di aiuto, se non ti e difficile parlane con i tuoi genitori o con qualcuno di cui ti fidi

Rispondi
Asia
25/4/2022 23:46:52

Idem ne ho 13 e sbatti anche i pugni contro la porto e dico non ce la faccio più voglio morire e perdo il respiro

Rispondi
Anna
28/9/2022 23:45:16

Sono nella tua stessa situazione! A volte anch'io mentre dal nervosismo mi stringo forte i capelli dico che voglio morire. Sono momenti di rabbia!

Anonimo
8/6/2021 00:11:04

Salve ho 12 anni,nella mia famiglia ho sempre avuto molti litigi con mia madre nel frattempo a 11 anni ho incontrato una ragazza si chiamava Giulia, lei era una persona aggressiva e con una grande ironia pesante perfortuna io riuscivo a capirla...restavo sveglia notti e notti fino alle 6:00 del mattino per farle risolvere i problemi e questo provocava altre liti con mia madre..questa ragazza si tagliava e io le dicevo di smetterla e che non era la cosa giusta...lei mi ha delusa e io lo perdonata per bene 7 volte la vedevo come casa mia..ma poi l'ho lasciata andare..ho iniziato a parlare col suo ex e all'inizio non volevo dargli confidenza ma poi siamo diventati amici e poi quando ha scoperto la situazione con mia mamma è diventato il mio migliore amico (all'insaputa di mia mamma che non vuole che abbia amici maschi online) con lui mi divertivo e mi sfogavo mi ha aiutato moltissimo e poi ho conosciuto la mia attuale migliore amica anche lei sa dei miei problemi ma vabbè. Verso gennaio dopo il mio compleanno mia madre mi ha scoperta e mi ha proibita di parlare con quel ragazzo e quindi ho dovuto bloccarl0 stavo morendo senza di lui..non ero più me..così dopo circa una settimana dell'accaduto ho iniziato a pensare mentre piangevo "chissà cosa si prova a fare come giulia e altri" ho iniziato con le forbici e dei taglietti leggeri e poi sono andata sempre più forte con coltello lametta e punta del temperino..ormai mi sgogavo tagliando i in momenti di rabbia la scaricavo tutta sulle mani e pulsano la forbice nascondendolo a tutti. Nel frattempo stavo stringendo con la mia migliore amica e si mi sono rifiatare di una persona..ho sbagliato di nuovo..lei è a conoscenza dei tagli..solo che dopocirca 1 anno (fatto giorni fa) bhe..mi sembra si sia stancata di me.. oggi era molto fredda con me..così poco fa ho messo una foto nera e ho spento internet..mi è venuto uno dei miei soliti attacchi di panico ho iniziato a tremare come al solito e voci si facevano presenti nella mia testa e dicevano"hai visto?!te l'avevo detto di non fidarti"così poco fa ho stretto il cuscino alla bocca ho iniziato a gridare piangendo sono andata alla scrivania ho preso la forbice e ho fatto dei tagli sulle cosce (di solito li faccio sulle braccia ma non questa volta perché ormai con l'estate non saprei come nasconderli) e poi con rabbia ho fatto dei tagli fortissimi al polso (per la prima volta fatti al polso) e ho toccato la vena credo stava per uscire sangue e mi si sono tipo gonfiate le vene al polso così ho preso l'amuchina e l'ho messa per farli bruviare di più adesso sono a letto con internet spento e bhe i tagli al polso si vedono molto fanno quasi impressione..domani li coprirò con dei bracciali.
Non posso neanche parlarne con i miei penserebbero che sono pazza e darebbero la colpa al telefono e chissà dove mi porterebbero..volevo solo sapere la sua opinione dottore..e niente buonaserata.

Rispondi
Dr. Boccaletti
8/6/2021 12:44:02

Salve, è difficile dare consigli senza conoscerti di persona nonostante il post molto dettagliato. Quello che mi senti di proporti è di chiedere ai tuoi genitori di farti parlare con un collega psicoterapeuta per poter trovare insieme un modo più utile e funzionale di gestire ed esprimere le tue emozioni. E se proprio i tuoi genitori non ne vogliono sapere, puoi iniziare dal tuo medico di famiglia che saprà indirizzarti per il meglio ma, soprattutto, potrà aiutarti nello spiegare ai tuoi familiari la situazione...perchè anche loro dovranno prendersi parte della responsabilità di ciò che succede.

Rispondi
Arianna
20/12/2023 11:16:41

Salve io ho 15 anni e non so ma è da un po di tempo penso di farmi dell male per esempio vado in bagno e mi sento sporca ma dentro e allora mi salvo le mani cosi tante volte che diventano rosse e poi alcune volte mi mordo cosi tanto forte che mi esce sangue non lho mai detto ha nessuno .

Rispondi
Anonimo
10/7/2021 07:00:30

Salve, ho 12 anni, la prima volta che mi sono tagliata ne avevo 10. Sono riuscita a smettere per due anni, però in questo periodo facevo altre cose come mordermi le labbra e le guance fino a farmele sanguinare e gonfiare oppure mi staccano la pelle dalla testa. Proprio ieri ho ricominciato a tagliarmi e in questo momento sono in vacanza e ci rimarrò fino a settembre. Ci sono anche i miei cugini, e uno di questi ha scoperto che mi taglio. Per me non è un problema che lo sappia perchè di lui mi fido e so che non lo dirà a nessuno se non voglio visto che ci è passato anche lui. Noi ci vogliamo molto bene e sono felice per lui che è riuscito a smettere di autolesionarsi. L'unica cosa è che io gli dico che mi spingono a tagliarmi, e uno di questi è il fatto che vengo bullizzata e in famiglia notano solo i problemi di mia sorella e non i miei. Questa cosa mi dà molto fastidio, anche perché mi notano solo nel momento in cui devono darmi la colpa. Ora non riesco neanche a mangiare tanto e quando provo a mangiare a volte mi sale il vomito ( il motivo credo che sia perché prima ero obesa e ora ho paura di ingrassare di nuovo, visto che ora sono normo peso e svolgo attività a livello agonistico). Mio cugino sa di tutto questo. Quindi per farmi smettere di tagliarmi ha detto che se le lo avessi rifatto si sarebbe tagliato anche lui. Io il giorno dopo ho provato a non farlo ma non ho resistito e mi sono tagliata di nuovo. Poi mi sentivo in colpa e l'ho detto a mio cugino e mi ha detto che si sarebbe tagliato anche lui. Ora mi sento come se fosse colpa mia per qualunque cosa succeda, non posso permettermi che si ritagli dopo che è riuscito a smettere. Ci tiene così tanto a me che in palestra stava pensando alle persone che mi hanno causato questo e ha cominciato a picchiare troppo forse un suo compagno e stava per essere cacciato. Ho bisogno di aiuto.

Rispondi
Luisa
2/8/2021 16:34:22

Ti capisco e mi dispiace, io sono riuscita ad uscirne da poco ed ho 14 anni... L'unico consiglio che ti posso dare è di chiedere aiuto ad uno psicologo lui è l'unico che potrà aiutarti ad uscirne!
Se tuo cugino è maggiorenne fattici accompagnare da lui, se invece è minorenne come sei tu provate a chiedere aiuto ad una persona adulta che vi ci porti dallo psicologo

Rispondi
anonimo
15/10/2021 09:19:13

ciao, ho 15 anni. è difficile da spiegare...
Non mi sono mai tagliata. però è da a un po' di tempo che vorrei provare a farlo, senza motivo, però per il momento mi ferma la paura di morire. mi sapete dire se è una cosa normale o magari un disturbo? grazie. spero di essermi spiegata

Rispondi
Alessia
11/1/2022 13:42:13

Ciao, sono una ragazza di 13 anni (fra due settimane ne faccio 14).
Ho iniziato a tagliarmi l'anno scorso per via di un trauma...
Non devi permettere a queste "vocine" che ti spingono a prendere qualsiasi oggetto affilato e incidere sulla tua pelle.
Poi è difficile uscirne, io mi taglio da un anno ma prima mi autolesionavo in altri modi...quando inizi a provare benessere per quel dolore fisico non puoi farne a meno, ogni giorno diventa una sfida.
Non diventare schiava delle lamette, è uno dei modi peggiori per vivere..e lo dico perchè ci sto passando, adesso penso a quanto sarebbe stato bello non aver mai preso in considerazione quel pensiero autolesionista e quelle paranoie.
Prova a parlarne con qualcuno, poi prova a vedere uno psicologo che ti aiuti a non pensare a queste cose.
Non devi permettere a questi pensieri di prendere il sopravvento sulla TUA vita.

Rispondi
Alex
27/9/2022 13:44:09

Eii tesoro, sono nella tua stessa situazione...In realtà io potrei anche avere delle"giuste" motivazioni, credo, per farlo in questo periodo ma ti capisco perfettamente. Diciamo che fin da sempre io soffro di onicofagia (mi strappo le pellicine e le unghie) abbastanza ossessivamente e quando ho degli attacchi di panico o sono arrabbiatə mi mordo mani e braccia e conficco le unghie nei palmi, ma mai ho provato a tagliarmi o infliggermi ferite con un oggetto esterno... avevo una voglia assoluta di farlo ma al tempo stesso una paura matta di andare troppo oltre.
Domenica però, dopo vari pensieri negativi, ho preso una matita e una lametta del temperino, le ho unite insieme e ho creato una specie di taglierino: ho iniziato a praticare segni sul braccio, volevo vedere il rosso del sangue sgorgare dalla pelle, e finalmente ci sono riuscito. Non mi sono dissanguato ma una puntina è uscita e io ho subito sorriso e mi sono sentito meglio. Poi durante la fase di cura della ferita mi sono sentito più leggero. Anche oggi e ieri ho praticato piccole ferite con questo "taglierino", ma ho la costante paura di star facendo questo solo per provare e non per un bisogno vero e proprio.
Però ammetto che quando mi "taglio" mi sento un po' meglio e ogni volta non vedo l'ora di rifarlo.
Non so cosa fare, ma qualsiasi cosa, non voglio smettere
Ho 16 anni btw, quasi 17 a Marzo e niente spero qualcuno sia nella mia stessa situazione perché in questo momento mi sento tanto in colpa e ho paura di star "prendendo in giro" involontariamente quelli che invece si autoinfliggono e hanno disturbi.
Spero comunque di averti un pochino consolato!

Rispondi
Fabio Boccaletti
27/9/2022 16:18:31

Tutti iniziano per curiosità e tutti, inizialmente, pensano di poter controllare la cosa e di non avere un disagio particolare sottostante...ma non è così: se devo procurarmi dolore per star bene, qualcosa che non va c'è.

Giada
14/1/2025 21:16:13

Io ho 17 anni.. compiuti da poco e non riesco a smettere di farmi del male..ti capisco. Mi dispiace 🫂❤️‍🩹

Michelle
4/11/2021 22:38:28

Ho 16 anni e mi taglio da quando ne ho 11 ho iniziato ad andare da un neuropsichiatra solo da poche settimane, eppure non basta minimamente.
È diventata un'abitudine così frequente che è letteralmente incontrollabile, è come se in quel momento una parte di me si separasse costringendomi a farlo per farmi stare meglio, ed effettivamente funziona eh, ma non è sano.
È assurdo arrivare al punto di tagliarmi una volta al giorno minimo non solo con l'intenzione di finirla ma proprio come sollievo per affrontare situazioni in cui mi sento totalmente sola.
E so cosa mi aiuta ad evitare, so cosa mi fa letteralmente bene in quel momento ed è avere accanto una determinata persona che mi faccia capire che non serve quella cosa perché c'è sempre l*i per me lì in quei momenti.
Ovviamente, è impossibile sia dipendere dall'umore e dalla presenza degli altri e sia non esiste una persona simile disposta a mettere da parte tutto per te in quel momento sapendo che otterrà lo stesso. E niente..forse avevo solo bisogno di sfogarmi o è letteralmente una richiesta di aiuto, và ad interpretazione

Rispondi
Mary
8/11/2021 21:57:17

Io ultimamente ho un problema con la rabbia quando mi arrabbio mi sento salire una cosa che mi porta poi a dare un pugno a qualcosa un muro ecc.. Non so come gestirla pk poi mi faccio male

Rispondi
qualcuno
12/1/2022 23:38:48

salve. ho 14 anni e mi sono tagliata per la prima volta. meta braccio. sto tremando e non ne capisco il perché. i tagli bruciano, ma mi piace. voglio solo capire cosa mi sta succedendo, non lo riesco a capire. "lo sto facendo per attenzioni?" continuo a chiedermi. oggi ho voluto suicidiarmi, ma non ne ho avuto il coraggio, cosi, quando entrai in doccia, vidi una lametta davanti a me ed era come se il mio corpo si muovesse da solo. cosa mi sta succedendo?

Rispondi
Nome
21/1/2022 20:29:07

Ciao, ho 15 anni da pochissimo e ormai mi taglio da un annetto buono.
Quando ho iniziato a relazionarmi con il mondo per la prima volta sono arrivate le prime sofferenze; delusione, incompletezza, insoddisfazione.
Potrei benissimo dire che i problemi che mi portò appresso sono drammi adolescenziali, ma non voglio svalutarmi da sola, a questo ci pensano già i miei, so cosa provo.
È iniziato per curiosità, un paio di taglietti leggerissimi ma la cosa è andata a degenerare: braccio interamente tagliato e parte di una coscia, mi sono spinta sempre più oltre, se non trovavo il mio taglierino durante una crisi scoppiavo ancora di più in lacrime.
A settembre 2021 ho deciso di stopparmi e ce l’ho fatta, sembrava andare finalmente bene fino a quando non è arrivato Novembre: caos totale ma mi sono contenuta, fino ad oggi.
Ho passato una giornata intera a piangere, ho gli occhi gonfi e riconosco che la causa dei miei problemi sono io.
Era da un po’ ormai che le cose avevano ripreso una brutta piega ma oggi il tutto è peggiorato drasticamente; mi è rivenuta in mente la lametta nascosta nel mio astuccio, pensavo fosse in salotto e che non saprei potuta andare a prenderla ma voltandomi noto l’astuccio e con un po’ di titubanza ho ricommesso questo errore.
I miei genitori ce l’hanno con me, si dimenticano di tutte le volte che ho chiesto di andare da uno psicologo perché sono ragazzina, devo crescere e quello che mi circonda è niente.
Mi sento incompresa, non ho nessuno con cui parlarne.

Rispondi
Liz
23/1/2022 03:46:51

Ciao, ho 18 anni, vorrei chiedervi una cosa che già da un po' di anni a questa parte mi "perseguita". Soffro di ansia e diciamo che con i problemi famigliari che ho avuto in passato ho parecchi sentimenti repressi , ci sono volte che per questi esplodo in attacchi di crisi nervose o di panico, però capita che arrivo a un punto in cui ho una frustrazione tale che sento un impulso fortissimo a sbattere la testa contro il muro o a volte sbatterci del tutto. Non è una cosa che ho fatto spesso, però non so come spiegarmi questa necessità.

Rispondi
Dr. Boccaletti
25/1/2022 11:50:13

Il dolore fisico funziona da regolatore del dolore psicologico e delle emozioni. Quando ci facciamo male, anche accidentalmente e non per forza autoinfliggendocelo, vengono rilasciati degli oppioidi endogeni con lo scopo di ridurre il dolore; questi ultimi alleviano anche il dolore psicologico.
Ecco spiegato perchè, a volte, si impara l'autolesionismo e se ne diventa dipendenti.

Rispondi
anonimo
7/2/2022 16:16:29

ho 16 anni e mi taglio da circa un mese, anche se sto male da molto prima soprattutto per la scuola. ho pensato varie volte di andare dallo psicologo ma non sono ancora del tutto convinta. poco tempo fa sono riuscita a parlarne con mia madre ma lei non da peso alla mia situazione dicendo che sono tutte stupidaggini. allo stesso tempo però si lamenta del il fatto che io preferisca parlare con il mio ragazzo o il mio migliore amico invece che con lei. non so cosa fare

Rispondi
Anna link
16/2/2022 16:07:07

Io ho 49 anni! Di radissimo, per cui una tantum, mi capita quando sono nervosa di mettere le mani ai capelli e stringerli oppure mettere le mani in faccia come per graffiarmi ma poi non lo faccio! Dura poco e poi passa! Dicono che è tipico delle donne! Mi hanno detto che è ereditario perché lo faceva mia madre! Quando ero adolescente di radissimo quando mia madre si arrabbiava si prendeva a schiaffi ma poi smetteva. Forse sono forme di autolesionismo lievi? Mi dicono di no!

Rispondi
Dr. Boccaletti
16/2/2022 21:43:19

Si...sono forme di autolesionismo. L'autolesionismo non è ereditario ma, vivere in un ambiente dove lo si vede fare, lo rende una modalità di gestione emotiva così come fanno le persone che mi stanno attorno, certi comportamenti si imparano anche per imitazione.

Rispondi
Rossella
11/8/2023 09:44:16

Salve, ho 35 anni e anche io sono nella stessa situazione, infatti proprio ieri mi è capitato di prendermi a pugni e di dare testate alla porta. Ho la faccia che sembra che mi hanno menata, sa fortunatamente solo sul lato destro. Sono riuscita a nascondere la cosa a tutti dicendo di essere inciampata mentre stendevo i panni e pare ci hanno creduto.
Mi è capitato un paio di volte nella vita, quando mi sento di aver fallito e deluso gli altri.

Alice link
31/3/2022 14:58:38

Salve io ho 13 anni
fin da quando ero piccola quando mi urlano contro o mi viene ansia, rabbia inizio a graffiarmi con le unghie o a darmi pizzicotti. È normale come cosa ?

Rispondi
DR. BOCCALETTI
1/4/2022 11:57:23

Alice non è normale gestire le emozioni provocandosi dolori; sarebbe meglio imparare a fare altro.

Rispondi
Anna
18/4/2022 10:50:31

Ho 26 anni, ho iniziato a tagliarmi quando ne avevo 11. Ho smesso circa da 5-6 anni, fatta eccezione di qualche episodio in cui perdevo il controllo e non ricordavo nemmeno di essermi tagliata.
All’inizio mi tagliavo perché odiavo me stessa, mi sentivo orribile e brutta. Ho sofferto anche di anoressia e mi tagliavo per punirmi per aver mangiato. Mi tagliavo anche quando a scuola non andava bene, quando prendevo brutti voti, quando litigavo in famiglia.
Pensavo di aver superato questo mio problema, ma nell’ultimo periodo sento un grande malessere. Mi sento distante dalle persone, anche se la mia vita è sicuramente buona (lavoro, convivo, ho delle persone che mi amano e mi vogliono bene), mi sento un dolore dentro che non riesco a sfogare e non riesco a parlarne a nessuno.
È come se non mi sentissi come una persona vera, mi sento chiusa in una bolla con il mio malessere e i miei pensieri cattivi. Vado avanti solo per non deludere le persone attorno a me, per mantenere la facciata da “persona normale”, ma se fossi da sola e non dovessi rendere conto a nessuno, penso che mi lascerei andare completamente, non mangerei, non mi prenderei cura di me stessa, non avrei voglia di fare nulla. Nei giorni in cui mi capita di essere da sola a casa me ne sto tutto il giorno a letto in preda ai miei pensieri.
Sento spesso il bisogno di tagliarmi, ma non lo faccio perché convivo e verrei subito beccata. Ho il desiderio fortissimo di tagliarmi perché quando lo facevo i pensieri si fermavano, mi sentivo di nuovo “vera”. Il dolore mi faceva sentire consapevole del mio corpo e della realtà. Adesso molto spesso mi sento lontana, chiusa in me stessa. Certi giorni vado avanti per inerzia e non sono presente, arrivo alla sera e non ricordo nulla di cosa ho fatto durante la giornata.
Non so come affrontare quello che provo, sono stat per anni in terapia con una psicologa ma le parlavo solo del mio disturbo alimentare e dei problemi in famiglia. Non ho mai avuto il coraggio di dirle che non mi sentivo reale.

Rispondi
Dr. Boccaletti
18/4/2022 16:30:18

Salve Anna, le consiglio di leggere questo articolo per capirne di più:
https://www.psicologo-mantova.net/disturbi-dissociativi.html
e poi sappia che esistono terapie che la possono aiutare ma devono essere terapie centrate sull'elaborazione a livello corporeo dei traumi (EMDR, DBR, Psicoterapia sensomotoria, ecc.), richiedono tempo ma sono molto efficaci.

Rispondi
Maria
16/5/2022 19:39:06

Ho 16 anni e mi sento da schifo ho gli attacchi di panico e in conseguenza mi viene il mal di testa spesso mi capita di pensare di tagliarmi ogni tanto ci provo faccio un taglio e poi mi viene da piangere e smetto.Vorrei chiedere ai miei di andare dalla psicologa ma ho paura di come possono reagire. L'anno scorso ho pensato di farla finita ma non so cosa mi ha fermato ora penso che se non trovo una soluzione può andare peggio.

Rispondi
Willi79
22/6/2022 17:12:08

Salve, ho 43 anni e soffro da anni disturbo ossessivo incentrato sulla paura di farmi del male intenzionalmente, che assume spesso la fantasia angosciante di gettarmi dal balcone. Da alcune ore, e precisamente da quando ero sotto la doccia, mi è balenata in mente la scena di me che mi taglio con un coltello affilato: che mi recido lo scroto. una immagine orrenda, che mi colma di angoscia. Vorrei esser capace di liquidare un simile pensiero, a partire dalla certezza che non lo metterò in pratica, visto che non ho la volontà di farlo e anzi ne sono atterrito. Ma le mie rassicurazioni non bastano a convincermi e a calmare la mia ansia. So che è sbagliato rassicurarsi, è una delle prime cose che mi è stata detta in terapia, da quando un anno fa circa ho iniziato le sedute... Tuttavia noto che faccio fatica a tollerare che una simile azione sia semplicemente possibile, per quanto evitabile grazie al controllo che sono in grado di esercitare con la mia volontà. E se l'impulso a commettere un tale gesto, che pure è contrario alla mia volontà, finisse per prevalere sulla mia capacità di controllo? E se non fossi davvero convinto di non volerlo fare, ma una parte nascosta di me desiderasse oscuramente che io mi facessi del male?

Rispondi
DR. BOCCALETTI
22/6/2022 21:05:59

Per come è fatta, e funziona, la mente umana, non è possibile fare qualcosa che non abbiamo prima deciso di fare...anche il più grave impulsivo, ha sempre un attimo in cui si dice "si vai!". Quindi, se si farà del male, è perché l'avrà prima deciso.

Rispondi
Deacon
21/8/2022 09:56:23

Ciao ho 19 anni e quando ho iniziato a lavorare mesi fa in pizzeria ho avuto un episodio in cui per sbaglio mi sono tagliato sull'avambraccio, da quel giorno quando entro in cucina di quella pizzeria sento il bisogno di farlo e non so perché...

Rispondi
Ketty
9/10/2022 08:57:07

Quando avevo 14 anni è morto mio padre (in circa 18 mesi a causa di una malattia grave) subito dopo si è ammalata anche mia mamma di cancro. Io volevo essere forte, essere forte per lei. Eravamo rimaste solo io e lei. Cercando di essere forte non riuscivo ad elaborare il dolore, la perdita, nemmeno a versare una lacrima. Un giorno mentre facevo i compiti nella mia camera ho iniziato a farmi dei tagli con la lametta (abbastanza superficiali) sul dorso della mano e ho continuato per qualche giorno finche non sono stata “scoperta” da mia madre che si è allarmata tantissimo. Facendomi quei tagli riuscivo a buttare fuori la sofferenza che era bloccata, era come se avessi un motivo reale è tangibile per soffrire e perciò potevo farlo. Per oltre 10 anni dopo questo episodio sono stata benissimo e non ho mai più fatto in vita mia cose simili. Dopo di che in un breve periodo ho vissuto degli eventi per me molto stressanti e traumatici e questa volta ho sviluppato ansia e attacchi di panico, diagnosticati solo come tali ma che mi portò dietro da anni senza mai risolverli del tutto. A volte mi chiedo se le cose siano collegate e se ci sia un disagio più profondo in me e non trovo la risposta e nemmeno psicologo o psichiatra me l’ha data.

Rispondi
Fabio Boccaletti
9/10/2022 11:52:22

Sicuramente Ketty c'è un legame: traumi non elaborati, continuano ad influenzarci finchè non li elaboriamo, non importa quanto tempo passa e se razionalmente me li sono sistemati, il problema è ciò che rimane "incastrato" a livello corporeo. Si rivolga ad un professionista esperto in psicotraumatologia.

Rispondi
Morningstar
6/11/2022 20:29:50

Ciao, ho 14 anni, e fin da bambina quando mi arrabbiavo facevo una cosa... Iniziavo a tirate testate violente contro il muro, mi tiravo gli capelli, mi Tiravo oggetti nel corpo con violenza, sbattevo la testa contro il pavimento, mi succedeva anche di urlare e tirarmi pugni in testa, non riuscivo a calmarmi. Lo faccio tutt'ora... Non lo faccio di proposito ma ogni volta che mi arrabbio finisco per farmi qualche livido nel corpo o graffi, quando mi arrabbio e vicino a me ci sono delle persone mi graffio le braccia o le gambe con le unghie o mi pizzico la pelle, spesso mi mordo anche le dita e la pelle delle braccia... Non penso sia autolesionismo insomma non ci ho mai creduto che posso avere degli problemi, però ho cercato questo sito perché ho paura che lo sia e questa cosa mi spaventa, non lo controllo succede è basta, mi arrabbio e finisco per farmi male. Ho bisogno di sapere se sto male o è tutto normale, anche se nessuno delle persone che ho vicino lo fa mai...

Rispondi
Fabio Boccaletti
6/11/2022 21:37:33

Farsi del male non è mai normale qualunque modo si usi. Io consiglierei di parlarne con qualcuno.

Rispondi
Emma
13/12/2022 23:07:04

ho smesso da 9 mesi di tagliarmi, oggi presa dall’impulso mi sono graffiata il braccio, abbastanza forte, è da considerare al pari dei tagli?

Rispondi
Fabio Boccaletti
14/12/2022 09:43:57

Qualsiasi comportamento rivolto a procurarsi un danno/dolore per gestire una sofferenza/disagio psicologico è da considerarsi un atto autolesionistico, non importa l'entità o la gravità del danno. Per cui si, nel suo caso, è la stessa cosa.

Rispondi
anonimo
17/1/2023 22:55:18

salve, ho 13 anni e da poco ho iniziato a tagliarmi. io non voglio smettere perchè mi fa stare veramente bene ma non capisco se sia normale perchè tutti cercano sempre di smettere mentre io voglio continuare. di solito succede così o sono io??

Rispondi
Fabio Boccaletti
18/1/2023 14:12:12

All'inizio, quando il comportamento disfunzionale funziona allo scopo, il piacere supera o nasconde gli aspetti negativi per cui non ci si vuol liberare.
I problemi inizieranno quando, prima o poi, il tagliarsi non funzionerà più così bene per cui inizierai a sentire meno piacere o per nulla, inizierai a notare gli aspetti negativi e contemporaneamente non riuscirai a smettere perchè farlo provocherà disagio. Da un atto che provoca piacere diventerà un comportamento necessario ad evitare un disagio.

Rispondi
anonimo
20/1/2023 22:32:30

Sono una ragazza di 17 anni e ho sempre avuto un basso controllo della rabbia. Prima sfogavo la mia rabbia piangendo ma poi ho capito che non riusciva a placare nulla finché dopo un litigio pesante la mia rabbia mi porto a mordermi le mani fino a lasciare il segno dei miei denti sulla pelle . Sento il dolore e automaticamente il dolore (non scompare) si placa e continuo finché non diventa sopportabile ma è da un po’ di tempo che la cosa sta peggiorando . Iniziò a dare i pugni al muro e schiacciare la mia faccia nel cuscino finché non riesco a respirare e quando torni lucida mi rendo conto di quello che faccio e mi spavento. Non so come fare ho paura di mostrare questa parte di me a chi mi sta intorno e mi vergogno di quello che faccio ma non riesco a fermarmi

Rispondi
Owi
19/2/2023 08:07:11

salve,io ho 10 anni,è circa da un annetto che ho iniziato a tagliarmi,prima era una cosa incontrollata,ora lo faccio divmeno,di solito lo faccio per punirmi o dire a me stesso che va tutto bene,quando qualcuno mi urla contro mi graffio,come per farmi sapere che posso farcela,vorrei dire ai miei di aver bisogno di qualcuno che possa seguirmi visto che l'autolesionismo non è il mio unico problema,consigli?cosa ho?

Rispondi
Fabio Boccaletti
19/2/2023 15:59:05

Penso sia importante parlarne con qualcuno che possa aiutarti a capire cosa sta succedendo dentro di te in questo periodo della tua vita. Uno psicologo è sicuramente la figura più indicata, ma anche un adulto di cui ti fidi puo andare come inizio.

Rispondi
Di nuovo io
14/3/2023 19:14:41

Ciao ho 13 anni ho cominciato a tagliarmi tipo a dicembre anche delle mie amiche lo fanno esattamente due e una lo ha fatto poco e poi è riuscita a smettere. ho cominciato con piccoli graffi e poi sempre di più. al inizio mi tagliavo sempre su una cicatrice che ho sulla gamba così nom si vede ma poi ho cominciato sulla coscia e sul braccio. vorrei smettere ma è difficile. oggi sono riuscita a dirlo a due mie amiche una che si taglia è una che come ho detto prima ha smesso. dicendolo mi sono l’oberata un peso dallo stomaco, avrei voluto dirlo prima. avete consigli su come smettere?

Rispondi
Fabio Boccaletti
14/3/2023 20:57:17

Il modo migliore è sicuramente quello di parlarne con un professionista che può dare l'aiuto adeguato e più efficace.

Rispondi
Luca
18/4/2023 21:20:38

Ho 16 ani ho iniziato a tagliarmi a causa di mia madre che mi insulta perchè non sono molto bravo a scuola. Mi umilia davanti a parenti, era già successa come cosa, ma non so se per fortuna o per sfortuna avevo un coltello poco affilato, ma da oggi ho iniziato mettendoci più forza, e provavo piacere,
non capisco , da una parte voglio morire da l'altra no ma non per mia madre perchè mi dispiacerebbe per tutti gli altri, anzi penso che a mia madre un lutto così vicino se sapesse il motivo gli farebbe solo che bene.

Rispondi
Giorgia
24/4/2023 13:15:03

Ciao

Ho 19anni ma non capisco se soffro di questo disturbo.

Ieri mi sono " tagliata", meglio direi, graffiata. E non lo faccio perché sto male emotivamente o per attirare attenzioni.
Ma ho fatto dei tagli "estetici" perché li trovo affascinanti. E poi la sensazione della pelle che tira perché sta guarendo in parte mi piace. Cioè sentire lievissimo dolore mi piace.

Però non credo sia vero e proprio autolesionismo, perché non farei mai tagli più profondi di graffi e avevo molta paura di farmi male.

Che cos'è?

Rispondi
Jessica
13/5/2023 21:18:14

Ciao
Ho anche io 19 anni ed in questo momento della mia vita non sta andando bene nulla . Non sono una che si taglia molto spesso , ma quando lo faccio lo faccio con la voglia estrema di morire o di almeno che mi venga un emorragia da stare tra la vita è la morte . So che può sembrare da persona malata ma sono una persona molto emotiva ed appena vedo che il mio compagno non mi vuole , mi tratta male o mi miniccia ogni volta di andarsene io dentro di me mi sento persa ed sola ; sola perché non ho nemmeno nessuna amica e nemmeno i miei genitori. Avvolte ho voglia di essere in una stanza ed piangere urlando , vorrei solo che qualcuno capisse , vorrei che il mio compagno mi capisse ma non è così ed questo mi affligge ogni volta . Da un po’ di tempo credo di soffrire di attacchi di panico finché piango , sento che mi manca l’aria e tremo senza il controllo del mio corpo . Vorrei solamente essere capace di essere da sola ed capire chi sono le persone giuste e chi sono quelle sbagliate e soprattutto imparare a volermi bene.
Ecco io ho intenzioni di farmi curare in psichiatria , anche se ho molta paura di andarci , ma metto anche il fatto che se lui se ne andasse io sarei in strada a mettermi a piangere ed soffrirei e io questo non lo voglio, quindi se è quello che devo fare per curarmi che invece di suicidarmi o piangere disperatamente ins strada lo faccio .
Qualche consiglio?

Rispondi
Fabio Boccaletti
15/5/2023 22:08:25

Credo che la strada migliore sia rivolgersi a qualcuno che le possa dare una mano a capire meglio cosa le sta succedendo. Un professionista penso sia la soluzione migliore.

Rispondi
anonimo
11/7/2023 03:10:53

ho 15 anni da un pò di tempo quando sono nervosa o comunque mi arrabbio tendo a tirare dei pugni alla porta in modo che il legno di essa si rompa e mi si apre la nocca ma andando avanti con il tempo questo non mi basta più da qualche settimana ho iniziato a graffiarmi le braccia con un coltello…non ho coraggio di andare piu affondo però il dolore del taglio mi porta solievo e sentendo il dolore finisco non sento piu il nervoso voglio chiedere aiuto ma mi vergogno di farlo ho paura che si pensi che lo faccio per attenzioni

Rispondi
anonimo link
16/7/2023 03:28:55

salve ho 19 anni e spesso mi capita di farmi male,a volte penso anche che vorrej morire per mettere fine al mio dolore,però sono solo pensieri,non ce la farei a compiere questo atto estremo.Ho sempre avuto
problemi con me stessa e il mio corpo ma 3 anni fa feci una dieta drastica ed arrivai al mio
peso forma,mi vedevo abbastanza bene,tutti mi facevano complimenti e mi sentivo tanto apprezzata,anche se comunque quando mi guardavo allo specchio non ero totalmente fiera di me.Da 2 anni a questa parte sono ingrassata di nuovo,non ricevo più tutte le attenzioni di prima,anzi il contrario,molte persone tra cui mia mamma mi fanno notare tutti i giorni questo mio cambiamento dicendo che dovrei dimagrire di nuovo,mi faccio talmente schifo che mi sto privando di tutto,andare al mare,spesso anche di uscire,mi vedo sempre uno schifo ed è per questo che a volte mi faccio del male,mi guardo allo specchio e mi ripeto di fare schifo così mi graffio,mi faccio dei lividi sulle parti del corpo che mi fanno più schifo,mi sento più sollevata e mi ripeto che è questo che merito.Anche con i ragazzi,se un ragazzo prova interesse per me io stoppo subito la cosa perché penso che io non sia degna di amore,una grassa come me non può avere amore,non lo merito,anzi merito solo il male perché è per colpa mia che sono ingrassata di nuovo e ora devo prendermi tutte le conseguenze

Rispondi
Adelaide
24/7/2023 20:49:38

Salve io ho 13 hanni,compiuti quest'anno.
Il mio problema é che mesi fa,circa 5,mi tagliavo con la lametta del temperino e quando i miei mi chiedevano cosa era successo gli dicevo che ero caduta.ho smesso dopo già da due mesi ma certe volte l'intenzione ce l'ho.Ho gli attacchi di isteria e di panico e non riesco a controllare le emozioni.Per sfogarmi do pugni corsi a qualunque cosa mi trovi davanti e le testate forti al muro o all'armadio.In questo periodo ho iniziato a grattare con violenza il mio braccio sinistro finché non diventa rosso come un'ustione.I miei ovviamente sono al corrente dei miei attacchi ma continuano a darmi punizioni del tipo che non posso uscire di casa e non posso usare il telefono.Non mi portano da uno psicologo e mia mamma mi obbliga a fare meditazione.La cosa che mi fa stare male é che ciò su mio padre non ha effetto ma su mia mamma si,e ogni volta ci resto malissimo a tal punto che voglio morire. Oggi mi sono arrabbiata e ho avuto un attacco di isteria e da lì ho confessato tutto ai miei mentre stavano seduti a tavola e io gli urlavo contro finalmente ciò che non riuscivo a tirare fuori da tempo.Mia mamma continuava ad avere le labbra all'ingiù ed ad un certo punto si é nessa le mani nella fronte.Mio padre era impassibile e non mi credeva e io gli ho fatto notare il mio braccio rosso ma lui si é solo arrabbiato perché continuava a dire di andare in camera mia ma io non volevo non riuscivo a controllarmi.Non so cosa fare.La cosa che mi fa arrabbiare é che o stai zitta e ti tieni le cose per te oppure ti liberi di un peso ma fai male a qualcuno.

Rispondi
Anonimo
12/8/2023 10:49:38

Ho 50 anni e non mi capitava da un anno o più! Ieri, mentre parlavo per telefono con mia madre, abbiamo avuto una discussione accesa! Io con una mano mi sono messa le mani tra i capelli e li ho stretti forte dicendo che non ce la faccio più! Mia madre dall'altra parte del telefono si è chiamata la morte da sola! Mi sono stupita perché non si verificava da un anno o più! Di radissimo mi capita a tirare i capelli forte oppure a mettere le mani al viso dicendo:" basta non ce la faccio più". Sono forme di autolesionismo anche se in forma lieve!

Rispondi
anonimo
17/8/2023 20:22:25

ciao sono un ragazzo di 15 anni fin da quando ero piccolo i miei genitori mi hanno sempre picchiato e ora quando succede qualcosa che mi fa innervosire mi fa sentire triste e tutte ste cose ma soprattutto quando sono arrabbiato non riesco più a ragionare e mi sfogo tirando pugni al muro mordendomi il dito infatti ormai la pelle e rovinata oppure tirandomi pugni da solo sopratutto questa cosa e iniziata dopo una grande delusione amorosa che ho avuto 6 mesi fa per cui addirittura ho passato delle notte insonni vorrei che qualcuno mi aiuti a superare tutto ciò

Rispondi
emma
4/9/2023 23:59:54

salve ho 14 anni, a dirla così può sembrare strano, ma diciamo che ho iniziato quand'ero piccola, intorno ai 5-6 anni, mordendomi le dita e unghie facendo uscire sangue, parecchio, e stuzzicando i gatti di proposito in modo che mi graffiassero, con il passare del tempo aggiungevo dei modi in cui farmi male, strappandomi capelli e ciglia, colpendomi con schiaffi e pugni, sbattendo la testa o altro in giro per oggetti solidi, un po' più avanti ho iniziato anche a graffiarmi da sola, mi è capitato di tagliarmi ma mi sembra un metodo troppo sanguinoso ed evidente per quanto soddisfacente.
so e ho spesso sentito dire che è necessario parlarne con qualcuno fidato, ci ho provato ma fallito, spesso sentivo dire che dovevo prendermi un terapista, pensavano che non era nulla di cui preoccuparsi, o erano troppo preoccupati e scioccati non sapendo nemmeno come reagire, e perfino essere definita come malata, e quindi a questo punto ho solo smesso di provarci, con paura di perdere le ultime persone rimaste, quindi ho voluto provare a scrivere questo con la speranza di ottenere un altro tipo di consiglio..

Rispondi
Anonimo
14/9/2023 21:07:30

Ciao,ho 14 anni e non so cosa mi succede. Nel senso che quando sono sotto stress o ho un'attacco di panico (che orami so riconoscere) continuo a grattarmi sempre lo stesso punto sulla mano. Il punto è che da quando ho iniziato a farlo cioè, un' anno fa, non riesco più a smettere. Oppure quando sono crollata emotivamente e una persona mi dice un semplice "no" la mia reazione è quella di iniziare a graffiarmi. Spero possa darmi un consiglio.

Rispondi
Fabio Boccaletti
15/9/2023 09:26:23

Questo mi sembra un buon esempio di come un dolore fisico aiuti a gestire un disagio emotivo. Il consiglio è quello di parlare con qualcun* che ti insegni a gestire le emozioni in modo sano.

Rispondi
Chrys link
1/11/2023 23:21:03

Salve,ho 11 anni e da un momento all'altro ho iniziato a mordermi le mani,lo faccio di più nei momenti di stress o ansia,ma anche senza un motivo certe volte,non so se sia autolesionismo o meno perché ci trovo sollievo a farlo, perfavore ho bisogno di aiuto

Rispondi
Fabio Boccaletti link
2/11/2023 12:08:10

Ciao Chrys. Purtroppo senza vederci di persona non posso aiutarti. Il consiglio che ti do è di parlarne con i tuoi in modo che possiate cercare un professionista con cui parlarne...oppure, se l'avete, chiedi un colloquio con lo psicologo della scuola.

Rispondi
A
17/12/2023 22:35:05

Buongiorno, ho sempre fatto degli atti per farmi male in momenti di stress, rabbia e estrema tristezza, ma non sono mai arrivata a farmi rimanere le cicatrici, solo una piccina. In genere mi graffio (non arrivo al sangue), mi tiro pugni in testa, mi punto le unghie nella pelle, ogni tanto mi sono anche morsa. Mai nulla che lasciasse un segno vero. Infine all'età di 21 anni ho iniziato a fumare qualche sigaretta, solo quando stavo male, per ľeventualitá che mi prendesse un ictus... alla fine della giornata non voglio morire, ma quando mi sento che non c'è una fine e che a nessuno importa faccio queste cose. Non so se è considerabile autolesionismo, non so se devo cercare aiuto. Quest'anno ho scoperto di soffrire di ADHD e non so se c'entra qualcosa. A casa mi chiamano pazza quando ho delle reazioni esagerate, quindi non so se sono io il problema...

Rispondi
Eleonora
1/4/2024 23:35:26

Ho 13 anni e mi tagli da più di un anno. Non so perché lo faccio, probabilmente mi sento debole e insignificante. Ho problemi d'ansia sociale e mancanza totale di autostima. Proprio stanotte mi sono intagliata in grande nella gamba la scritta "fai schifo", non so perché, ma mi dava sollievo, eppure mi faceva sentire ancora più debole. Ho paura che i miei genitori o qualsiasi altra persona lo scopra, voglio andare da uno psicologo ma non voglio che i miei genitori lo scoprano, e ho paura che i 'problemi' che penso di avere siano solo jella mia testa.
Ho paura, ma non riesco a smettere di tagliarmi e pensare al suicidio, anche se sono troppo codarda per farlo.

Rispondi
anonimo 2.0
8/4/2024 23:16:35

salve, ho 12 anni e circa da una settimana ho iniziato a farmi dei tagli con la lama delle forbici sulle braccia per via dell’ansia e d tutti i problemi che ho e gli insulti che ricevo. l’ho detto solo a una persona e non lo dirò a nessun altra, la mia paura più grande è che dopo che glielo avessi detto quella persona non mi avete più voluto o peggio non avesse capito quello che mi succedeva ma fortunatamente non è successo nulla di tutto ciò: mi ha capito e mi sta aiutando a superarla, mi ha detto che mi posso sfogare con lui al posto di tagliarmi… e stato veramente carino. io vorrei dirlo ai miei genitori ma ho una grandissima paura, cerco sempre di nasconderglielo nonostante sia difficile visto che sono al braccio però ogni tanto c’è la faccio, che non capiscano o che si preoccupino troppo… forse andare da uno psicologo farebbe bene ma ho troppa paura di chiederglielo….

Rispondi
anonimo
10/6/2024 18:05:12

salve ho 14 anni e mi taglio da ormai 2 anni, in realtà non faccio dei veri e propri tagli bensì dei taglietti che poi mi vado a toccare interferendo con la guarigione. Ci sono molti motivi che mi portano a compiere questo gesto: i continui litigi dei miei genitori di cui mi sento quasi sempre la causa, i litigi con i miei amici, l’ansia della scuola e delle valutazioni, il fatto di vedermi grassa anche se sono sottopeso, i canoni di bellezza, la rottura col mio attuale ex fidanzato e i miei compagni di classe che da quando ho iniziato a mettere maglie a maniche corte, vedendo i segni sulle braccia mi hanno iniziato a chiamare depressa. Anche i miei genitori come i miei compagni mi prendono in giro per i segni sulle braccia non preoccupandosi minimamente di come questo mi faccia sentire… non so come uscire da questa situazione… vorrei solo trovare delle persone che mi capiscano e non mi giudichino per quello che faccio. ogni tanto vado dalla psicologa della scuola, ma lei fa finta di non vedere i tagli nonostante il fatto che io mi gratto di continuo mentre gli racconto i miei problemi.

Rispondi
L'altra strada
14/6/2024 10:20:44

Buongiorno,
È la prima volta che scrivo un commento pubblico ma, dopo aver letto i 70 commenti precedenti, non riesco a trattenermi e mi sento di "condividere".
Non so se il tipo di commento possa essere approvato ma sto facendo del mio meglio per autocensurarmi dove posso, evitando di esagerare e toccare argomenti troppo pesanti, senza perdere il senso di quello che voglio dire.

Riguardo al mio autolesionismo non ho molto da raccontare: si sa benissimo che di modi per farsi del male ce ne sono molti, e di sicuro sono bravo nel farlo, in varie maniere, ma riguardo al più comune "taglio" ho poca esperienza.
Mi sono tagliato sono una volta per (provare a) capire meglio una ragazza che era riuscita a farmi sentire, al primo incontro e con poche parole, emozioni fortissime che superavano il limite che avevo raggiunto a quel punto della mia vita. Scoperto e provato di cosa si trattasse (ho già provato la sensazione di dipendenza in altre occasioni) ho preso atto dell'esperimento, mi sono goduto l'high/low, e al crave ho risposto "mai più mi darò piacere da solo".
Perché poi questo è tagliarsi: darsi piacere, o almeno lo è all'inizio. Ho trovato nella mia vita che il VERO autolesionismo non stia nella droga che si prende, piuttosto nelle conseguenze sociali che ne seguono... nell'abbandono degli altri e la chiusura in se stessi, nella ricerca folle.e solitaria dell'edonismo fine e se stesso.
Trovo, con tutto rispetto parlando per l'esimio Dott. Boccaletti, che il pensiero attuale delle comunità a riguardo dell'argomento sia non solo banale ("farsi male è sbagliato"), ma addirittura ipocrita (la vita ci fa del male, le persone ci fanno del male...a tutto è permesso farci del male tranne che a noi stessi). Ricordo alcune frasi di mia madre, quando da piccolo mi "insegnava" picchiandomi: "la violenza è sempre sbagliata, non fare del male perché passerai dalla parte del torto, alzando le mani non si ottiene nulla"...eppure, stranamente, per lei le regole non sembrava valessero. Ecco quindi una mia domanda per il dottore, che mi auguro possa leggermi e rispondere: perché "farsi male" è sbagliato? Può darmi una ragione razionale per cui non ci si debba, ad esempio, tagliare, o "punirsi" in altro modo che si decide per se stessi, quando tutti intorno a noi ci feriscono? Dov'è l'errore di scegliere il proprio veleno quando nessun'altro al di fuori si fa questi problemi per noi? Perché gli psicologi non capiscono questo evidente assioma e cercano di "curare una malattia" che nemmeno esiste? O meglio, perché si dà la colpa della sofferenza al comportamento, e non alla mancanza di controllo e disciplina nell'attuarlo?
[A questo punto della lettera, soprattutto visto il fatto che sto scrivendo appena prima di coricarmi e dopo essere stato sveglio tutta la notte, non ho la presunzione di aver scritto il mio migliore discorso e mi rimetto alla grazie dei lettori, sperando comunque di essere risultato almeno minimamente comprensibile, nel caso ci fosse bisogno di delucidazioni sarò ben disposto a fornirle]

Per passare alla parte di cui volevo parlare, motivo reale per cui ho deciso di scrivere, è quella dei miei sentimenti riguardo all'autolesionismo, visto "dall'altra parte", da persona esterna.
In breve, leggere i commenti (alcuni più di altri) riguardanti questo argomento, mi ha fatto ribollire il sangue nelle vene, in altre parole l'ho trovato molto intenso ed eccitante, una lettura degna di essere divorata dall'inizio alla fine.
.
Per quanto mi concerne, trovo che chiunque attui questo tipo di risposta al dolore sia una persona speciale e con molto da dire, anche se nessuno (o pochi) l'ascolta, guarda o prende in considerazione.
Inoltre trovo una grande tensione e passione erotica nel sangue, iniziata dai 5-10 minuti durante i primi anni delle elementari passati davanti allo specchio in bagno, ad aspettare immobile che la gravità facesse colare il sangue, lentamente, una goccia alla volta, dal naso alla mia bocca aperta. Così immensamente rilassante.
L'unica volta che mi sono tagliato (in cui ho fatto più tagli che, come definiti dal commento del 24/4/23 di Giorgia, potrei chiamare "estetici", nel senso che ho cercato di farmeli in modo che risultassero "carini") ho passato il tempo a leccarmi il sangue dalle dita sdraiato in totale relax (mai leccare direttamente dalla ferita perché la saliva è un cicatrizzante e sanguini meno) mentre tutto il resto svaniva. La fatica ad andare a letto, con le immagini in testa di cosa avrei potuto farmi che apparivano appena chiudevo gli occhi e il cuore che sembrava voler esplodermi nel petto, ne è valsa la pena.
Come detto in precedenza, bisogna andarci cauti, esagerare rovina tutto.
Per questo, mi capita spesso di riflettere su come sarebbe passare del tempo a letto con una ragazza a

Rispondi
Fabio Boccaletti
14/6/2024 12:19:30

Buongiorno, ho deciso di rispondere a questo post perchè viene sollevata una questione importante che può essere utile a tanti. Dopodichè non darò seguito ad ulteriori richieste personali di chi scrive perchè non è questa la sede opportuna, ma sono disponibile a farlo nel privato di uno studio.
La questione interessante sollevata è: "perchè farsi male è sbagliato?", "perchè gli psicologi cercano di curare una malattia che nemmeno esiste?"
Gli psicologi non cercano di curare l'autolesionismo, ma il disagio per cui uno si sente costretto a farlo e rifarlo in continuazione o/e si discute del motivo/disagio che spinge una persona a provare proprio questa cosa. L'autolesionismo in se non è un problema ma solo se è sintomo di un eventuale disagio e che magari ne crea altri. Nessuno ha nulla da dire sugli autolesionismi rituali di certe culture, sui tatuaggi (che, se vogliamo, sono una forma di lieve autolesionismo) o su chi si fa quei marchi a fuoco.
Dopodichè uno/a può continuare a farlo finchè vuole, nessuno viene a casa tua a controllarti, purchè la questione non giunga all'attenzione di un pubblico ufficiale (= medico, psicologo, psichiatra, insegnante) il quale è costretto per legge a segnalare la cosa se ritiene che sia in pericolo la vita della persona; diverso è per un minorenne la qual cosa va sempre segnalata ai genitori in quanto responsabili della salute del figlio/a.

Rispondi
Anonimo
6/9/2024 18:19:08

Salve ho 13 anni mi faccio del male da quando ne ho 10 ho iniziato a mordermi le braccia, graffiarmi, mordermi le labbra e farmi lividi, non mi sento bene con me stessa e questo mi porta ad avere crisi di pianto che si svolgono la notte o quando non c'è nessuno, ho pochi amici, resto sempre in casa a leggere e mi vesto con abiti lunghi per non fare vedere il mio fisico per un po' di tempo ho iniziato anche a scocciarmi le gambe però ho smesso. poi ho iniziato a non mangiare e pesarmi di continuo. Ho incominciato a tagliarmi da poco ma non riesco a smettere mi fa sentire anche se per pochi istanti leggera e non mi fa pensare al dolore che provo....

Rispondi
ANONIMA
1/10/2024 12:30:04

Buongiorno, mi rivedo molto nelle parole che ho appena letto. Ma prima di spiegare quando ho iniziato ad autolesionarmi, devo fare una premessa sul mio passato. Sin da piccola mi sentivo diversa dagli altri, una persona che non c’entrava niente, ero sempre la bambina con cui nessuno parlava e anzi spesso e volentieri gli altri mi deridevano, senza che io facessi nulla di male a nessuno. Non capivo che cosa avessi di sbagliato, ma sapevo solo che non meritavo amore, meritavo di morire sola e senza nessuno che piangesse per questo. Quando andavo all’asilo, reagivo alle sgridate delle maestre e dei miei genitori piangendo e graffiandomi il volto (a cui seguivano frequentemente schiaffi e ulteriori rimproveri da parte di mia madre o mio padre). Alle elementari sono stata presa di mira da una maestra poiché già capace di leggere e scrivere all’inizio del primo anno: sì, sembra paradossale, ma questa condizione mi ha portata ad essere vista come un mostro da lei e dalla mia classe. In questo periodo ho continuato con i graffi e ho aggiunto le testate alle pareti, continuando così fino alla prima superiore, anno in cui ho effettuato il primo tentativo di suicidio: volevo gettarmi dal balcone (quinto piano), ma alla fine ho desistito per paura, non certo perché temevo di deludere qualcuno. Nell’adolescenza ho sviluppato fobia sociale, sindrome dell’impostore e disturbo paranoide di personalità, mi sentivo sempre sbagliata e fuori posto, se qualcuno mi considerava era solo per prendermi in giro. In quinta superiore, poi, in seguito ad esperienze traumatiche in amore (mai corrisposto) ed amicizia e terrorizzata dalla pressione dovuta all’esame di maturità, ho iniziato a tagliarmi i polsi con la lametta. Adesso sono cinque anni che mi tratto in questo modo, sento di meritarlo per non essere stata capace a difendermi in passato, per non essere riuscita ad instaurare amicizie vere e durature e per non essere, secondo me, attraente (quando qualcuno mi fa un complimento, lo scambio per una presa in giro). Bevo alcol ogni giorno ma senza mai ubriacarmi, perché semplicemente non ci riesco. Adesso ho 22 anni, ho una laurea con lode, un lavoro, un libro pubblicato, ma lo stesso mi sento un fallimento totale, una persona imbarazzante, schifosa, da evitare assolutamente, sento che tutte le persone che ho intorno hanno qualcosa contro di me e, se mi stanno vicine, non lo fanno con sincerità.

Rispondi
Anonima
13/11/2024 10:38:20

Buongiorno,

ho scoperto da poco che mio figlio 14enne si provoca delle piccole lesioni sul braccio con la lama di un temperino.
Ho cercato di parlargli per rassicurarlo ma ho ottenuto al momento solo opposizione, mi ha detto che sono troppo apprensiva e che si sarebbe aspettato che gli avessi chiesto perché lo fa (cosa che uno psicoterapeuta mi ha sconsigliato).
Non vuole parlare con un professionista. La situazione al momento sembra sotto controllo (assenza di nuove lesioni), ma comunque non sono tranquilla.
Cosa Fare?

Rispondi
Fabio Boccaletti
13/11/2024 12:50:58

Buongiorno? Come mai un collega le avrebbe consigliato di non chiedere perchè lo fa, visto che è la prima cosa assieme a come ti fa sentire farlo? Poi è ovvio che, se lo faccio, devo essere in grado di accettare qualunque risposta e limitarmi a domandare come posso aiutarti, se posso? Ed evitare giudizi.

Rispondi
Anonima
13/11/2024 13:27:01

Perché la prima strategia percorsa è stata quella di osservare i suoi comportamenti (come l'uso dell'unico temperino in casa, trovato smontato...) e l'eventuale cicatrizzazione delle ferite (cosa che sta avvenendo).
L'aiuto non lo vuole perché ritiene che non lo farà più.
Oggi il collega mi ha suggerito di affrontarlo direttamente, per mettere fine a una situazione che sta diventando snervante (perché si é lievemente più "aperto" con il papà, mentre a me fa altri discorsi del tipo...ma se si rovinasse una ragazzina di 12 anni? (abbiamo scoperto che nella scuola c'è proprio una ragazza di tale età che compie atti di autolesionismo e che, guarda caso, ha contatti diretti con mio figlio......
Grazie per la risposta.

Silvia
7/1/2025 17:56:12

Ho 37 e leggendo le storie di tutti questi ragazzi ho fatto un salto nel tempo quando io, giovane e fragile affogavo nella disperazione.
Il primo taglio a 15 anni, l'ultimo a 22. In mezzo ci sono anni di tagli, bruciature, abuso di sostanze, pasti saltati e tanta solitudine.
Purtroppo non mi sono fatta aiutare da un professionista. Ho cercato di guarire da sola ed anche se ora "sto bene" spesso i miei fantasmi tornano.
Ora ho un bambino che riempie di luce la mia esistenza. Vorrei dire solo una cosa a tutti voi: parlate con i vostri genitori, chiedete aiuto. Non deluderete nessuno, noi genitori siamo fatti per aiutarvi. Non siete soli. Nessuno è solo. Vi abbraccio tutti così come vorrei abbracciare la "me adolescente"

Rispondi
Cristian
14/1/2025 22:16:22

Buongiorno,
mio figlio ha fatto degli episodi di autolesionismo tagliandosi il braccio con la lama del temperino, stiamo seguendo la situazione che sembra in miglioramento ma ci rivolgeremo comunque a breve a un professionista.
Di pari passo, ho notato che nei momenti in cui è un po' in tensione, ha la tendenza a "strizzare" i genitali... all'inizio pensavo fosse un semplice problema di biancheria intima stretta, ma ben presto ho collegato il greto ad un possibile stato di stress o ansia. È un'interpretazione corretta? Quale strategia può essere adottata per aiutarlo?
Grazie

Rispondi
Fabio Boccaletti
19/1/2025 16:10:05

L'interpretazione può essere corretta. Per aiutarlo bisognerebbe insegnarli a gestire lo stress in maniera più funzionale. Rivolgersi ad un professionista mi sembra la scelta più indicata.

Rispondi
Cristian Zuin
19/1/2025 18:34:57

La ringrazio. Intanto ha fatto un incontro per parlare degli episodi di autolesionismo e imparare a gestire degli eccessi di rabbia che aveva ultimamente in casa. Al momento è migliorato, nelle prossime occasioni vedremo di affrontare anche la scorretta gestione del proprio stato di stress.

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