DR. FABIO BOCCALETTI - PSICOLOGO E PSICOTERAPEUTA
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2/3/2017

Autolesionismo: perché?

29 Commenti

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Autolesionismo
L'autolesionismo è un comportamento volto a volersi far male senza aver l'intenzione di morire. Alcune delle forme più frequenti di autolesionismo sono: tagliarsi, bruciarsi (con la sigaretta, accendino, fiammifero, ecc.), graffiarsi, dare testate o pugni al muro, mordersi, interferire con la guarigione di ferite autoinferte. Oltre a queste forme evidenti di autolesionismo, esistono comportamenti pericolosi come l'abuso di sostanze, sesso impulsivo in situazioni umilianti, guidare ad alta velocità, ecc. Spesso le persone finiscono per sentirsi male dopo aver messo in atto tale comportamento e ciò non fa altro che incrementare il problema.
​Vediamo cosa racconta una persona rispetto al gesto di tagliarsi:
​"Ho sentito una lotta interna per anni. Con il passare del tempo, dato che non riuscivo a trovare soluzioni efficaci a questa lotta interna, ho iniziato ad autoferirmi e questo è stato molto efficace. Mi sentivo meglio; quando pensavo di non poter andare avanti, che non aveva senso combattere e che la vita non aveva alcun significato, ho iniziato a tagliarmi.
​Potrebbe sembrare strano, ma non volevo morire, volevo smettere di soffrire. Volevo imparare a tollerare l'inaspettato, vivere senza troppo dolore...volevo, ma non ce la facevo, non sapevo come...
​Gli autoferimenti sono diventati più forti e finii per esserne dipendente. Non riuscivo a smettere di farmi male, qualsiasi situazione o qualsiasi cosa inaspettata era sufficiente per portarmi a farmi male. Nessuno si è accorto di nulla, finché non sono andata troppo oltre e ho avuto bisogno di un intervento medico, c'era sangue dappertutto. Pensavo che mi sarei dissanguata in camera, avevo tantissima paura e sono uscita per chiedere aiuto."

Dalle parole di questa persona si comprendono bene due cose che non dovrebbero mai essere confuse: dietro questi gesti non c'è intenzione di morire né di attirare l'attenzione!
​Allora cosa spinge queste persone a mettere in atto un gesto apparentemente senza senso? Come può un gesto simile dare sollievo (come leggiamo nella testimonianza sopra) visto che provoca dolore?
​Per dare risposta a queste domande ci vengono in aiuto due fattori, uno fisiologico e uno psicologico:
  • ​dopo una ferita vengono rilasciate endorfine che danno benessere
  • ​quando si prova un dolore emotivo, l'autolesionismo può fermarlo perché la persona sente il dolore fisico come più tollerabile rispetto a quello psicologico.
​Ora possiamo chiederci qual è il dolore psicologico che può diventare intollerabile, la risposta ce la dà l'ambiente in cui queste persone sono cresciute e la loro storia: spesso nessuno faceva caso a come si sentivano o alla loro sofferenza quindi il dolore viene dal non essere "visti".
​Oltre alla funzione di autoregolazione emotiva, l'autolesionismo può assumere una forma di comunicazione in quei casi in cui la persona vuol rendere "visibile" il suo disagio, ma non tanto agli altri, quanto a se stessa.
Autolesionismo
L'autolesionismo può essere un modo per punirsi in situazioni in cui le persone si percepiscono aggressive o inadeguate o per chiedere scusa di una colpa che provano ed, in questo caso, vi può essere alle spalle una storia di maltrattamenti vissuti come "punizioni" giuste. Un bambino, per salvare la relazione con le figure di attaccamento (essenziali per la sopravvivenza), sarà portato a pensare che i maltrattamenti siano giusti perché lui è stato cattivo e non che i genitori lo siano.
​"Perché mi autoferisco? Per avere ciò che mi merito. Quando mi faccio male, penso di meritarmi questo e anche di più. Solitamente mi faccio male quando mi sento in colpa, quando sono arrabbiato, quando sono entusiasta di qualcuno e questi mi delude...per qualsiasi cosa. Se le persone a casa litigano, di solito mi taglio perché mi sento molto male, penso che sono io a causare questi litigi. Loro non sanno cosa fare con me, ma non riesco a fare a meno di pensare che mi merito di essere punito."
Una forma di autolesionismo molto particolare è quello di origine dissociativa che spesso è associata ad un forte conflitto interno: queste persone sentono l'urgenza di autoferirsi come una cosa egodistonica ("come se non fossi io"), che non vorrebbero fare, cercano di resistere all'urgenza oppure se ne sentono controllate. Queste persone possono avere un'amnesia parziale o totale rispetto all'autolesionismo.
"Mi facevo male a causa dell'angoscia, dei blocchi mentali, del non essere in grado di reagire, del sentirmi andare fuori di testa...diventavo molto nervosa. Quando fai queste cose, sembra che non sei te stessa, ma una persona completamente diversa. Lo dico perché quando mi autoferisco, non sembro "me stessa", ma è un forza dentro di me che mi costringe a farlo...dopo mi sento molto in colpa e molto frustrata. Qualcosa mi spinge a farlo, ma in questo momento è come se non fossi io...ci sono parti di tutto questo che non ricordo..."
Quando si ha a che fare con questa problematica, è essenziale chiedersi perché, a cosa serve. Ed esplorare cosa accade prima del gesto: emozioni, sensazioni, idee negative per capire da dove vengono nella storia del paziente.

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29 Commenti
Io link
17/3/2021 02:54:05

Salve io ho 13anni ho iniziato a tagliarmi ai 10 non ho smesso ...
Vorrei ma non ci riesco , quando lo faccio sento sempre delle voci che non sopporto e allora per farle tacere mi taglio non sento dolore ma piacere .
Credo che ho bisogno di aiuto .........

Risposta
Dr. Boccaletti
17/3/2021 10:08:54

Salve.
Da quello che scrive, credo proprio che abbia bisogno di un aiuto, di parlare con qualcuno che possa capire quello che le sta succedendo e insieme risolvere. Penso anche che prima lo fa e meglio sarà prima che molte aree ed esperienze della sua vita vengano influenzate da questa situazione.

Risposta
Io
13/4/2021 22:45:57

Salve,io ho 13 anni ,qualche mese fa avevo iniziato involontariamente in un certo senso a lesionarmi,quando ero nervosa mi graffiavo con le unghie sui polsi o sulle mani o anche sul collo, è durato poco avevo giusto un taglietto sul braccio fatto dalla matita a furia di passare sullo stesso punto di pelle la mina, sono passati mesi ma da qualche giorno sento il bisogno di continuare a lesionarmi ,riesco a controllare questo impulso e a non dare retta a queste voci nella testa che mi spingono a cedere,ma comunque vorrei essere sicura di non avere un problema

Risposta
Dr. Boccaletti
15/4/2021 11:59:52

Salve,
come le ho scritto nel precedente post, se vuole togliersi dei dubbi, avere maggiori informazioni, parlare con qualcuno di ciò che le sta capitando, è bene che si rivolga ad un professionista di persona.

Risposta
Gabriel
24/4/2021 15:20:06

Salve io ho 16 anni l, da qualche anno orami quando litigo con i miei genitori o con mio fratello mi innervosivo al punto che mi viene da farmi male cioè darmi pugni in faccia sbatto la testa contro un muro o qualunque cosa ho davanti e mi faccio male ma non sento niente poi però quando inizio a calmarmi mi inizia a tremare la mano e mi si blocca il respiro una volta era così forte che non sono riuscito ad respirare e quindi mi hanno portato in ospedale ma non mi hanno detto niente vorrei sapere cos’ho perché io non riesco più ha stare così ho bisogno di aiutoooooo

Risposta
Manuelle
30/4/2021 12:28:53

sono nella tua stessa situazione ,hai avuto probabilmente un attacco di panico e come hai scritto se fai quelle cose hai bisogno di aiuto, se non ti e difficile parlane con i tuoi genitori o con qualcuno di cui ti fidi

Risposta
Asia
25/4/2022 23:46:52

Idem ne ho 13 e sbatti anche i pugni contro la porto e dico non ce la faccio più voglio morire e perdo il respiro

Risposta
Anonimo
8/6/2021 00:11:04

Salve ho 12 anni,nella mia famiglia ho sempre avuto molti litigi con mia madre nel frattempo a 11 anni ho incontrato una ragazza si chiamava Giulia, lei era una persona aggressiva e con una grande ironia pesante perfortuna io riuscivo a capirla...restavo sveglia notti e notti fino alle 6:00 del mattino per farle risolvere i problemi e questo provocava altre liti con mia madre..questa ragazza si tagliava e io le dicevo di smetterla e che non era la cosa giusta...lei mi ha delusa e io lo perdonata per bene 7 volte la vedevo come casa mia..ma poi l'ho lasciata andare..ho iniziato a parlare col suo ex e all'inizio non volevo dargli confidenza ma poi siamo diventati amici e poi quando ha scoperto la situazione con mia mamma è diventato il mio migliore amico (all'insaputa di mia mamma che non vuole che abbia amici maschi online) con lui mi divertivo e mi sfogavo mi ha aiutato moltissimo e poi ho conosciuto la mia attuale migliore amica anche lei sa dei miei problemi ma vabbè. Verso gennaio dopo il mio compleanno mia madre mi ha scoperta e mi ha proibita di parlare con quel ragazzo e quindi ho dovuto bloccarl0 stavo morendo senza di lui..non ero più me..così dopo circa una settimana dell'accaduto ho iniziato a pensare mentre piangevo "chissà cosa si prova a fare come giulia e altri" ho iniziato con le forbici e dei taglietti leggeri e poi sono andata sempre più forte con coltello lametta e punta del temperino..ormai mi sgogavo tagliando i in momenti di rabbia la scaricavo tutta sulle mani e pulsano la forbice nascondendolo a tutti. Nel frattempo stavo stringendo con la mia migliore amica e si mi sono rifiatare di una persona..ho sbagliato di nuovo..lei è a conoscenza dei tagli..solo che dopocirca 1 anno (fatto giorni fa) bhe..mi sembra si sia stancata di me.. oggi era molto fredda con me..così poco fa ho messo una foto nera e ho spento internet..mi è venuto uno dei miei soliti attacchi di panico ho iniziato a tremare come al solito e voci si facevano presenti nella mia testa e dicevano"hai visto?!te l'avevo detto di non fidarti"così poco fa ho stretto il cuscino alla bocca ho iniziato a gridare piangendo sono andata alla scrivania ho preso la forbice e ho fatto dei tagli sulle cosce (di solito li faccio sulle braccia ma non questa volta perché ormai con l'estate non saprei come nasconderli) e poi con rabbia ho fatto dei tagli fortissimi al polso (per la prima volta fatti al polso) e ho toccato la vena credo stava per uscire sangue e mi si sono tipo gonfiate le vene al polso così ho preso l'amuchina e l'ho messa per farli bruviare di più adesso sono a letto con internet spento e bhe i tagli al polso si vedono molto fanno quasi impressione..domani li coprirò con dei bracciali.
Non posso neanche parlarne con i miei penserebbero che sono pazza e darebbero la colpa al telefono e chissà dove mi porterebbero..volevo solo sapere la sua opinione dottore..e niente buonaserata.

Risposta
Dr. Boccaletti
8/6/2021 12:44:02

Salve, è difficile dare consigli senza conoscerti di persona nonostante il post molto dettagliato. Quello che mi senti di proporti è di chiedere ai tuoi genitori di farti parlare con un collega psicoterapeuta per poter trovare insieme un modo più utile e funzionale di gestire ed esprimere le tue emozioni. E se proprio i tuoi genitori non ne vogliono sapere, puoi iniziare dal tuo medico di famiglia che saprà indirizzarti per il meglio ma, soprattutto, potrà aiutarti nello spiegare ai tuoi familiari la situazione...perchè anche loro dovranno prendersi parte della responsabilità di ciò che succede.

Risposta
Anonimo
10/7/2021 07:00:30

Salve, ho 12 anni, la prima volta che mi sono tagliata ne avevo 10. Sono riuscita a smettere per due anni, però in questo periodo facevo altre cose come mordermi le labbra e le guance fino a farmele sanguinare e gonfiare oppure mi staccano la pelle dalla testa. Proprio ieri ho ricominciato a tagliarmi e in questo momento sono in vacanza e ci rimarrò fino a settembre. Ci sono anche i miei cugini, e uno di questi ha scoperto che mi taglio. Per me non è un problema che lo sappia perchè di lui mi fido e so che non lo dirà a nessuno se non voglio visto che ci è passato anche lui. Noi ci vogliamo molto bene e sono felice per lui che è riuscito a smettere di autolesionarsi. L'unica cosa è che io gli dico che mi spingono a tagliarmi, e uno di questi è il fatto che vengo bullizzata e in famiglia notano solo i problemi di mia sorella e non i miei. Questa cosa mi dà molto fastidio, anche perché mi notano solo nel momento in cui devono darmi la colpa. Ora non riesco neanche a mangiare tanto e quando provo a mangiare a volte mi sale il vomito ( il motivo credo che sia perché prima ero obesa e ora ho paura di ingrassare di nuovo, visto che ora sono normo peso e svolgo attività a livello agonistico). Mio cugino sa di tutto questo. Quindi per farmi smettere di tagliarmi ha detto che se le lo avessi rifatto si sarebbe tagliato anche lui. Io il giorno dopo ho provato a non farlo ma non ho resistito e mi sono tagliata di nuovo. Poi mi sentivo in colpa e l'ho detto a mio cugino e mi ha detto che si sarebbe tagliato anche lui. Ora mi sento come se fosse colpa mia per qualunque cosa succeda, non posso permettermi che si ritagli dopo che è riuscito a smettere. Ci tiene così tanto a me che in palestra stava pensando alle persone che mi hanno causato questo e ha cominciato a picchiare troppo forse un suo compagno e stava per essere cacciato. Ho bisogno di aiuto.

Risposta
Luisa
2/8/2021 16:34:22

Ti capisco e mi dispiace, io sono riuscita ad uscirne da poco ed ho 14 anni... L'unico consiglio che ti posso dare è di chiedere aiuto ad uno psicologo lui è l'unico che potrà aiutarti ad uscirne!
Se tuo cugino è maggiorenne fattici accompagnare da lui, se invece è minorenne come sei tu provate a chiedere aiuto ad una persona adulta che vi ci porti dallo psicologo

Risposta
anonimo
15/10/2021 09:19:13

ciao, ho 15 anni. è difficile da spiegare...
Non mi sono mai tagliata. però è da a un po' di tempo che vorrei provare a farlo, senza motivo, però per il momento mi ferma la paura di morire. mi sapete dire se è una cosa normale o magari un disturbo? grazie. spero di essermi spiegata

Risposta
Alessia
11/1/2022 13:42:13

Ciao, sono una ragazza di 13 anni (fra due settimane ne faccio 14).
Ho iniziato a tagliarmi l'anno scorso per via di un trauma...
Non devi permettere a queste "vocine" che ti spingono a prendere qualsiasi oggetto affilato e incidere sulla tua pelle.
Poi è difficile uscirne, io mi taglio da un anno ma prima mi autolesionavo in altri modi...quando inizi a provare benessere per quel dolore fisico non puoi farne a meno, ogni giorno diventa una sfida.
Non diventare schiava delle lamette, è uno dei modi peggiori per vivere..e lo dico perchè ci sto passando, adesso penso a quanto sarebbe stato bello non aver mai preso in considerazione quel pensiero autolesionista e quelle paranoie.
Prova a parlarne con qualcuno, poi prova a vedere uno psicologo che ti aiuti a non pensare a queste cose.
Non devi permettere a questi pensieri di prendere il sopravvento sulla TUA vita.

Risposta
Michelle
4/11/2021 22:38:28

Ho 16 anni e mi taglio da quando ne ho 11 ho iniziato ad andare da un neuropsichiatra solo da poche settimane, eppure non basta minimamente.
È diventata un'abitudine così frequente che è letteralmente incontrollabile, è come se in quel momento una parte di me si separasse costringendomi a farlo per farmi stare meglio, ed effettivamente funziona eh, ma non è sano.
È assurdo arrivare al punto di tagliarmi una volta al giorno minimo non solo con l'intenzione di finirla ma proprio come sollievo per affrontare situazioni in cui mi sento totalmente sola.
E so cosa mi aiuta ad evitare, so cosa mi fa letteralmente bene in quel momento ed è avere accanto una determinata persona che mi faccia capire che non serve quella cosa perché c'è sempre l*i per me lì in quei momenti.
Ovviamente, è impossibile sia dipendere dall'umore e dalla presenza degli altri e sia non esiste una persona simile disposta a mettere da parte tutto per te in quel momento sapendo che otterrà lo stesso. E niente..forse avevo solo bisogno di sfogarmi o è letteralmente una richiesta di aiuto, và ad interpretazione

Risposta
Mary
8/11/2021 21:57:17

Io ultimamente ho un problema con la rabbia quando mi arrabbio mi sento salire una cosa che mi porta poi a dare un pugno a qualcosa un muro ecc.. Non so come gestirla pk poi mi faccio male

Risposta
qualcuno
12/1/2022 23:38:48

salve. ho 14 anni e mi sono tagliata per la prima volta. meta braccio. sto tremando e non ne capisco il perché. i tagli bruciano, ma mi piace. voglio solo capire cosa mi sta succedendo, non lo riesco a capire. "lo sto facendo per attenzioni?" continuo a chiedermi. oggi ho voluto suicidiarmi, ma non ne ho avuto il coraggio, cosi, quando entrai in doccia, vidi una lametta davanti a me ed era come se il mio corpo si muovesse da solo. cosa mi sta succedendo?

Risposta
Nome
21/1/2022 20:29:07

Ciao, ho 15 anni da pochissimo e ormai mi taglio da un annetto buono.
Quando ho iniziato a relazionarmi con il mondo per la prima volta sono arrivate le prime sofferenze; delusione, incompletezza, insoddisfazione.
Potrei benissimo dire che i problemi che mi portò appresso sono drammi adolescenziali, ma non voglio svalutarmi da sola, a questo ci pensano già i miei, so cosa provo.
È iniziato per curiosità, un paio di taglietti leggerissimi ma la cosa è andata a degenerare: braccio interamente tagliato e parte di una coscia, mi sono spinta sempre più oltre, se non trovavo il mio taglierino durante una crisi scoppiavo ancora di più in lacrime.
A settembre 2021 ho deciso di stopparmi e ce l’ho fatta, sembrava andare finalmente bene fino a quando non è arrivato Novembre: caos totale ma mi sono contenuta, fino ad oggi.
Ho passato una giornata intera a piangere, ho gli occhi gonfi e riconosco che la causa dei miei problemi sono io.
Era da un po’ ormai che le cose avevano ripreso una brutta piega ma oggi il tutto è peggiorato drasticamente; mi è rivenuta in mente la lametta nascosta nel mio astuccio, pensavo fosse in salotto e che non saprei potuta andare a prenderla ma voltandomi noto l’astuccio e con un po’ di titubanza ho ricommesso questo errore.
I miei genitori ce l’hanno con me, si dimenticano di tutte le volte che ho chiesto di andare da uno psicologo perché sono ragazzina, devo crescere e quello che mi circonda è niente.
Mi sento incompresa, non ho nessuno con cui parlarne.

Risposta
Liz
23/1/2022 03:46:51

Ciao, ho 18 anni, vorrei chiedervi una cosa che già da un po' di anni a questa parte mi "perseguita". Soffro di ansia e diciamo che con i problemi famigliari che ho avuto in passato ho parecchi sentimenti repressi , ci sono volte che per questi esplodo in attacchi di crisi nervose o di panico, però capita che arrivo a un punto in cui ho una frustrazione tale che sento un impulso fortissimo a sbattere la testa contro il muro o a volte sbatterci del tutto. Non è una cosa che ho fatto spesso, però non so come spiegarmi questa necessità.

Risposta
Dr. Boccaletti
25/1/2022 11:50:13

Il dolore fisico funziona da regolatore del dolore psicologico e delle emozioni. Quando ci facciamo male, anche accidentalmente e non per forza autoinfliggendocelo, vengono rilasciati degli oppioidi endogeni con lo scopo di ridurre il dolore; questi ultimi alleviano anche il dolore psicologico.
Ecco spiegato perchè, a volte, si impara l'autolesionismo e se ne diventa dipendenti.

Risposta
anonimo
7/2/2022 16:16:29

ho 16 anni e mi taglio da circa un mese, anche se sto male da molto prima soprattutto per la scuola. ho pensato varie volte di andare dallo psicologo ma non sono ancora del tutto convinta. poco tempo fa sono riuscita a parlarne con mia madre ma lei non da peso alla mia situazione dicendo che sono tutte stupidaggini. allo stesso tempo però si lamenta del il fatto che io preferisca parlare con il mio ragazzo o il mio migliore amico invece che con lei. non so cosa fare

Risposta
Anna link
16/2/2022 16:07:07

Io ho 49 anni! Di radissimo, per cui una tantum, mi capita quando sono nervosa di mettere le mani ai capelli e stringerli oppure mettere le mani in faccia come per graffiarmi ma poi non lo faccio! Dura poco e poi passa! Dicono che è tipico delle donne! Mi hanno detto che è ereditario perché lo faceva mia madre! Quando ero adolescente di radissimo quando mia madre si arrabbiava si prendeva a schiaffi ma poi smetteva. Forse sono forme di autolesionismo lievi? Mi dicono di no!

Risposta
Dr. Boccaletti
16/2/2022 21:43:19

Si...sono forme di autolesionismo. L'autolesionismo non è ereditario ma, vivere in un ambiente dove lo si vede fare, lo rende una modalità di gestione emotiva così come fanno le persone che mi stanno attorno, certi comportamenti si imparano anche per imitazione.

Risposta
Alice link
31/3/2022 14:58:38

Salve io ho 13 anni
fin da quando ero piccola quando mi urlano contro o mi viene ansia, rabbia inizio a graffiarmi con le unghie o a darmi pizzicotti. È normale come cosa ?

Risposta
DR. BOCCALETTI
1/4/2022 11:57:23

Alice non è normale gestire le emozioni provocandosi dolori; sarebbe meglio imparare a fare altro.

Risposta
Anna
18/4/2022 10:50:31

Ho 26 anni, ho iniziato a tagliarmi quando ne avevo 11. Ho smesso circa da 5-6 anni, fatta eccezione di qualche episodio in cui perdevo il controllo e non ricordavo nemmeno di essermi tagliata.
All’inizio mi tagliavo perché odiavo me stessa, mi sentivo orribile e brutta. Ho sofferto anche di anoressia e mi tagliavo per punirmi per aver mangiato. Mi tagliavo anche quando a scuola non andava bene, quando prendevo brutti voti, quando litigavo in famiglia.
Pensavo di aver superato questo mio problema, ma nell’ultimo periodo sento un grande malessere. Mi sento distante dalle persone, anche se la mia vita è sicuramente buona (lavoro, convivo, ho delle persone che mi amano e mi vogliono bene), mi sento un dolore dentro che non riesco a sfogare e non riesco a parlarne a nessuno.
È come se non mi sentissi come una persona vera, mi sento chiusa in una bolla con il mio malessere e i miei pensieri cattivi. Vado avanti solo per non deludere le persone attorno a me, per mantenere la facciata da “persona normale”, ma se fossi da sola e non dovessi rendere conto a nessuno, penso che mi lascerei andare completamente, non mangerei, non mi prenderei cura di me stessa, non avrei voglia di fare nulla. Nei giorni in cui mi capita di essere da sola a casa me ne sto tutto il giorno a letto in preda ai miei pensieri.
Sento spesso il bisogno di tagliarmi, ma non lo faccio perché convivo e verrei subito beccata. Ho il desiderio fortissimo di tagliarmi perché quando lo facevo i pensieri si fermavano, mi sentivo di nuovo “vera”. Il dolore mi faceva sentire consapevole del mio corpo e della realtà. Adesso molto spesso mi sento lontana, chiusa in me stessa. Certi giorni vado avanti per inerzia e non sono presente, arrivo alla sera e non ricordo nulla di cosa ho fatto durante la giornata.
Non so come affrontare quello che provo, sono stat per anni in terapia con una psicologa ma le parlavo solo del mio disturbo alimentare e dei problemi in famiglia. Non ho mai avuto il coraggio di dirle che non mi sentivo reale.

Risposta
Dr. Boccaletti
18/4/2022 16:30:18

Salve Anna, le consiglio di leggere questo articolo per capirne di più:
https://www.psicologo-mantova.net/disturbi-dissociativi.html
e poi sappia che esistono terapie che la possono aiutare ma devono essere terapie centrate sull'elaborazione a livello corporeo dei traumi (EMDR, DBR, Psicoterapia sensomotoria, ecc.), richiedono tempo ma sono molto efficaci.

Risposta
Maria
16/5/2022 19:39:06

Ho 16 anni e mi sento da schifo ho gli attacchi di panico e in conseguenza mi viene il mal di testa spesso mi capita di pensare di tagliarmi ogni tanto ci provo faccio un taglio e poi mi viene da piangere e smetto.Vorrei chiedere ai miei di andare dalla psicologa ma ho paura di come possono reagire. L'anno scorso ho pensato di farla finita ma non so cosa mi ha fermato ora penso che se non trovo una soluzione può andare peggio.

Risposta
Willi79
22/6/2022 17:12:08

Salve, ho 43 anni e soffro da anni disturbo ossessivo incentrato sulla paura di farmi del male intenzionalmente, che assume spesso la fantasia angosciante di gettarmi dal balcone. Da alcune ore, e precisamente da quando ero sotto la doccia, mi è balenata in mente la scena di me che mi taglio con un coltello affilato: che mi recido lo scroto. una immagine orrenda, che mi colma di angoscia. Vorrei esser capace di liquidare un simile pensiero, a partire dalla certezza che non lo metterò in pratica, visto che non ho la volontà di farlo e anzi ne sono atterrito. Ma le mie rassicurazioni non bastano a convincermi e a calmare la mia ansia. So che è sbagliato rassicurarsi, è una delle prime cose che mi è stata detta in terapia, da quando un anno fa circa ho iniziato le sedute... Tuttavia noto che faccio fatica a tollerare che una simile azione sia semplicemente possibile, per quanto evitabile grazie al controllo che sono in grado di esercitare con la mia volontà. E se l'impulso a commettere un tale gesto, che pure è contrario alla mia volontà, finisse per prevalere sulla mia capacità di controllo? E se non fossi davvero convinto di non volerlo fare, ma una parte nascosta di me desiderasse oscuramente che io mi facessi del male?

Risposta
DR. BOCCALETTI
22/6/2022 21:05:59

Per come è fatta, e funziona, la mente umana, non è possibile fare qualcosa che non abbiamo prima deciso di fare...anche il più grave impulsivo, ha sempre un attimo in cui si dice "si vai!". Quindi, se si farà del male, è perché l'avrà prima deciso.

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AVVISO: Le informazioni contenute in questo sito non vanno utilizzate come strumento di autodiagnosi o di automedicazione.
I consigli forniti via web o email vanno intesi come meri suggerimenti di comportamento.
La visita psicologica o medica tradizionale rappresenta il solo strumento diagnostico per un efficace trattamento terapeutico.

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