Erroneamente si tende a pensare che persone ricche, famose, con migliaia di fan debbano essere immuni dal disagio psicologico come depressione, attacchi di panico, disturbi alimentari, ecc. ecc. Quasi come vivere un disturbo fosse "una scelta" o un qualcosa che dipende da ciò che hai o non hai di materiale (se hai soldi e sei bello/a non puoi star male).
Come vedremo dalle testimonianze riportate di seguito, raccolte su varie riviste di gossip, parecchie star dello spettacolo e dello sport hanno vissuto, o vivono, momenti difficili nella loro vita. Il successo è una forma di difesa per le parti sofferenti ma che non smettono di esistere solo perché le proteggo con la fama, i soldi, la bella vita...queste parti hanno bisogno di essere viste, di essere ascoltate altrimenti "alzeranno il tiro" per esserlo...e le difese non ci potranno più far nulla.
La vita di questi personaggi è una lotta per non entrare in contatto con le loro parti sofferenti, parti che magari si sentono "invisibili" (quindi non capite, non prese in considerazione,...), parti che si sentono fallite, parti che si sentono inadeguate, parti che si sentono vulnerabili. Finché la difesa (il successo, la fama, le attenzione dei fan) funziona, queste persone magari neanche sanno di avere queste parti, ma col tempo troveranno il modo di farsi sentire e quindi serviranno altre modalità come alcol, droghe, dipendenze, ecc.
Queste parti hanno vissuto traumi affettivi e non è col successo o con beni materiali che le possiamo "risarcire".
Lasciamo la parola alle star.
Come vedremo dalle testimonianze riportate di seguito, raccolte su varie riviste di gossip, parecchie star dello spettacolo e dello sport hanno vissuto, o vivono, momenti difficili nella loro vita. Il successo è una forma di difesa per le parti sofferenti ma che non smettono di esistere solo perché le proteggo con la fama, i soldi, la bella vita...queste parti hanno bisogno di essere viste, di essere ascoltate altrimenti "alzeranno il tiro" per esserlo...e le difese non ci potranno più far nulla.
La vita di questi personaggi è una lotta per non entrare in contatto con le loro parti sofferenti, parti che magari si sentono "invisibili" (quindi non capite, non prese in considerazione,...), parti che si sentono fallite, parti che si sentono inadeguate, parti che si sentono vulnerabili. Finché la difesa (il successo, la fama, le attenzione dei fan) funziona, queste persone magari neanche sanno di avere queste parti, ma col tempo troveranno il modo di farsi sentire e quindi serviranno altre modalità come alcol, droghe, dipendenze, ecc.
Queste parti hanno vissuto traumi affettivi e non è col successo o con beni materiali che le possiamo "risarcire".
Lasciamo la parola alle star.
Prima di diventare famosa soffriva di terribili attacchi di panico e averne parlato con sua madre l'ha aiutata ad affrontarli. "La prima volta che ho avuto un attacco ero a casa di amici ed ero convinta che la casa andasse a fuoco. Mia madre mi ha riportata a casa e per tre anni è stato terribile. Continuavo a chiedere rassicurazioni, sempre le stesse, a controllare che nessuno morisse, che le cose non cambiassero mai. Un incubo"
Prima di diventare ricca e famosa con la saga di Harry Potter, la scrittrice divorziata e senza soldi, è sprofondata nella depressione. "È stata la presenza di mia figlia a spingermi a chiedere aiuto" ricorda J. K., "Ho capito che non era giusto che lei mi vedesse in quello stato. Non mi sono mai vergognata però. Ho vissuto un periodo terribile ma sono orgogliosa di esserne uscita".
Il portiere della Juventus ha raccontato nella sua autobiografia, Numero 1, la sua depressione. "Dal dicembre 2003 al giugno 2004 sono caduto in depressione, sono stato in cura da una psicologa. Non ho mai capito perché proprio allora. Non ero soddisfatto della mia vita e del calcio, cioè del mio lavoro. Mi tremavano le gambe all’improvviso". A salvarlo appunto la psicoterapia e il supporto della famiglia.
Spesso travisato dai media il Blasco ha spiegato: "La mia 'depressione' è esplosa nel 2001 dopo la morte improvvisa di Massimo Riva seguita da quella del più caro mio amico d'infanzia Mario Giusti".
La diva ha rivelato che fare l'attrice le ha permesso di convivere con la depressione. "Ci sono giorni che non riesco nemmeno ad alzarmi dal letto" ha raccontato.
Ha raccontato di essere caduta in depressione dopo l'uscita del disco Artpop. “Ho imparato che la mia tristezza non deve mai distruggere quello che di bello ho creato nella mia vita. Devi solo tornare indietro, a quei bei momenti e scoprire che c'è ancora una piccola luce che brilla. Sono stata fortunata perché sono riuscita a trovare quella luce”.
Il comico ha ammesso di aver scelto questa carriera per vincere la tristezza che lo affligge da sempre. Il divo vive alti e bassi pericolosi cadendo in profondi stati di depressione. Una cosa che ha reso molto infelice la sua vita privata.
Il grande campione di nuoto ha raccontato in una autobiografia, This is me, i suoi problemi con alcol e depressione. "Nuotavo, bevevo e volevo uccidermi".
Si è liberato da droghe e alcol per amore dei due figli. "L'importante è ricordarsi che c'è un lato oscuro dentro di me che sarà sempre presente, e canalizzare le mie energie in abitudini positive, come lo yoga, e le scampagnate".